Nuove tecnologie digitali e 3D, 'Citizen science', speleo-archeologia, speleosubacquea e speleologia glaciale, miniere della Majella e antichi mestieri: con questi temi torna in Abruzzo, dopo il successo del 2016, il raduno internazionale di speleologia "Strisciando 2.0", dal 31 ottobre al 3 novembre prossimi a Lettomanoppello (Pescara), organizzata dall'Associazione di promozione sociale 'Majella 2016' e dallo Speleo Club Chieti, in collaborazione con il Comune e con il patrocinio della Società Speleologica Italiana. Tre anni fa arrivarono oltre duemila speleologi da Italia e altri Paesi europei. Per l'edizione 2019 previsti 40 eventi tra convegni, reportage, filmati, 3 corsi di specializzazione per addetti ai lavori, 16 mostre fotografiche, 20 escursioni nei siti naturalistici e culturali del Parco nazionale della Majella, e poi 20 espositori di materiale speleo-alpinistico, 13 stand gastronomici di diverse realtà regionali e riunioni istituzionali delle associazioni del settore.
Tra gli appuntamenti, la presentazione del libro "Antichi Mestieri di Abruzzo", frutto della ricerca sociologica di Cristiano Vignali ed Everardo Minardi, e una tavola rotonda per discutere della valorizzazione turistica delle miniere, recentemente studiate e riportate alla luce grazie all'impegno del Graim, Gruppo di Ricerca di Archeologia Industriale della Majella e dello Speleo Club Chieti. Spazio anche ai più giovani con la presentazione dei laboratori didattici realizzati dalle scuole elementari e medie dei comuni all'interno del Parco per il progetto "Acqua che berremo", campagna promossa dalla Società Speleologica Italiana con il patrocinio del ministero dell'Ambiente. Attenzione particolare alle nuove frontiere della "Citizen science", la scienza partecipata che vede la collaborazione tra cittadini ed enti di ricerca, con il progetto speleosubacqueo "Phreatic", e alle ultime conquiste nell'ambito della speleo-archeologia, della speleologia glaciale e della speleologia in cavità artificiali.