Bonificate 41 discariche abusive in 36 mesi, e così l'Italia ha risparmiato 34 milioni di euro dall'inizio della sanzione europea nel 2014: l'infrazione semestrale, dai 42 milioni iniziali, è passata agli attuali 8,6 milioni. Il risultato è stato rilevato dal commissario straordinario alle Bonifiche, il Generale Giuseppe Vadalà, nella presentazione in videoconferenza della Quinta relazione semestrale (giugno-dicembre 2019) sulle attività della missione commissariale sulla bonifica dei siti di discarica abusivi.
Quasi 3 anni di lavor0 ininterrotto, da nord a sud, per sanificare i territori, risolvere un problema ambientale e ottenere un forte risparmio economico per il Paese. Ad oggi, su 81 discariche consegnate nelle mani del Commissario di Governo per la bonifica dei siti inquinati nel 24 marzo 2017, più della metà sono stati portati fuori dalla procedura di infrazione, permettendo all'Erario dello Stato di risparmiare 16,4 milioni di euro ogni anno. Ma anche di restituire zone più salubri alle collettività. La Struttura di missione, voluta dalla Presidenza del Consiglio dei ministri nel 2017, oggi lavora, grazie al Dl Clima, ancora più in stretto rapporto con il ministero dell'Ambiente, per azzerare il debito contratto con l'Europa.
Sulle bonifiche dei siti inquinati "al ministero dell'Ambiente stiamo accelerando, con nuovi accordi di programma per Venezia-Trieste. Lavoriamo per semplificare le procedure di approvazione dei progetti di bonifica e utilizzare tutte le risorse disponibili nei fondi Fsc, fondi ordinari per oltre 2 miliardi di euro. Nel Collegato Ambientale vi sarà una norma di delega al Governo con la modifica del Titolo V del Testo Unico Ambientale per superare lentezze burocratiche e snellire le procedure", ha detto il sottosegretario all'Ambiente con delega alle bonifiche, Roberto Morassut, intervenuto alla presentazione della Quinta relazione semestrale (giugno-dicembre 2019) sulle attività della missione commissariale sulla bonifica dei siti di discarica abusivi.
"Quarantuno siti usciti dalla procedura di infrazione comunitaria e un risparmio di 34 milioni di euro in 36 mesi sono un grande risultato", ha aggiunto, commentando i risultati raggiunti dalla struttura di missione guidata dal Commissario, generale Giuseppe Vadalà. Morassut ha rilevato che il risultato ottenuto nella bonifica dei siti inquinati è "un modello che funziona anche grazie all'azione col ministro Costa e tutti gli attori coinvolti e da replicare se possibile al di fuori della straordinarietà della procedura di infrazione". L'obiettivo, ha proseguito, "è restituire il territorio alle comunità e farlo in tempi rapidi". "Il nostro è un Paese fragile e fortemente inquinato - ha continuato il sottosegretario all'Ambiente -. Il Green New Deal deve partire proprio da un grande programma di recupero del territorio, intervenendo su risanamento del suolo, dissesto idrogeologico e rigenerazione urbana. Abbiamo il dovere di rendere ai cittadini i territori usurpati da anni di inquinamento e di avviare al contempo nuove prospettive di sviluppo economico e di sostegno delle comunità".
"È il momento, anche in vista della ripresa post pandemia, di mettere in atto un nuovo paradigma di crescita, basato su sostenibilità ambientale, economica e sociale e innovazione tecnologica. I suoli bonificati - ha concluso Morassut - potranno essere una risorsa per nuovi insediamenti industriali, per aree rinaturalizzate e per impianti di produzione di energia pulita e rinnovabile. Il risanamento ambientale, come spesso sottolinea il ministro Sergio Costa, richiamando l'attenzione del legislatore, è una delle priorità nella fase della ripartenza".