Il cambiamento climatico e non i primi esseri umani fu responsabile dell'estinzione della megafauna in Australia. E' quanto emerge da una ricerca che ha riscritto la storia antichissima del continente. In oltre un decennio di scavi nel sito di fossili di South Walker Creek, a sudovest di Mackay nel nordest dell'Australia, i ricercatori del Queensland Museum guidati dal paleontologo Scott Hocknull hanno ricostruito il mondo delle creature giganti che oltre 60 mila anni vagavano per quella regione. Nello studio pubblicato su Nature Communications, Hocknull riferisce che sono stati scoperti fossili di 16 specie differenti di antica megafauna, almeno una dei quali finora sconosciuta, un canguro gigante che avrebbe pesato oltre 270 kg, oltre a quattro specie di enormi coccodrilli e un goanna, un varano di sette metri.
Inaspettatamente, non sono state rilevate evidenze di insediamenti umani, il che indica che gli umani non furono un fattore nella scomparsa degli animali. Gli scienziati dibattono da anni se fossero stati gli umani, il cambiamento climatico o una combinazione di entrambi a causare l'estinzione di tutta la megafauna del continente. La possibilità che gli umani abbiano avuto un qualche effetto in altre parti del continente non si può escludere, scrive Hocknull. "Ma le conoscenze correnti nelle regioni orientali indicano che il clima fu un fattore chiave nell'estinzione di queste specie". Quando l'uomo raggiunse l'Australia oltre 60 mila anni fa, arrivando con attraversamenti via mare o passaggi ponte su terraferma attraverso isole a nord dell'Australia, vi incontrarono la megafauna ed è molto più probabile che l'abbiano evitata interamente, aggiunge.