Cambio di passo nel campo del rilevamento degli Organismi geneticamente modificati (Ogm) con l'individuazione di un nuovo metodo che consentirà alle autorità, da ora in poi, di identificare le colture geneticamente modificate non autorizzate. L'annuncio è di Greenpeace che, insieme a un gruppo di associazioni impegnate sul tema degli Ogm e a un'azienda della Grande distribuzione organizzata (Gdo), rivela lo sviluppo del primo metodo open source in grado di rilevare in laboratorio colture che sono state geneticamente modificate tramite le nuove tecniche di editing genetico (tecnica di ingegneria genetica che consente di ottenere nuovi tratti senza aggiungere materiale genetico estraneo) e considerate nuovi Ogm. Il nuovo metodo è stato pubblicato sulla rivista scientifica Foods.