Il ficus davanti alla casa di Giovanni Falcone a Palermo, dove dopo la sua morte la gente attacca biglietti contro la mafia, si moltiplicherà in tutte le regioni d'Italia, grazie ai Carabinieri forestali. Il Centro dell'Arma per la biodiversità forestale di Pieve Santo Stefano (Arezzo) ha prelevato alcune talee dall'albero e le ha fatte riprodurre in 200 piantine. Sabato prossimo, in occasione della Festa nazionale degli Alberi, che si celebra domenica 21 novembre, gli alberelli saranno piantati in 108 scuole in Sicilia, in tutte e 20 le regioni e province autonome italiane, e nel giardino di fronte all'aula bunker dell'Ucciardone.
L'iniziativa è stata presentata al Ministero della Transizione ecologica a Roma dalla sottosegretaria Ilaria Fontana (M5S) e dal comandante dei Carabinieri forestali, il generale Antonio Pietro Manzo. Al progetto ha partecipato anche la Fondazione Falcone. Maria Falcone, sorella del magistrato assassinato dalla mafia, ha mandato un videomessaggoio alla presentazione: ha ricordato come l'idea di creare la fondazione che porta il nome di suo fratello le venne dopo aver letto uno dei messaggi che erano stati attaccati al ficus.
"Per la Festa degli alberi abbiamo un progetto di mettere a dimora 50.000 alberi in due anni nelle scuole di tutta Italia - ha spiegato il generale Manzo -. Quest'anno abbiamo voluto associare a questa iniziativa un messaggio di educazione alla legalità. Abbiamo pensato di piantare questi alberelli ricavati dal'Abero di Falcone nelle scuole, perché la scuola è il luogo dove si formano le coscienze, e i giovani sono più recettivi al messaggio della legalità".
La sottosegretaria Fontana ha ricordato gli interventi di riforestazione previsti nel Pnrr e l'accordo raggiunto al G20 a guida italiana per mettere a dimora 1000 miliardi di alberi entro il 2030.