POLLENZO (CUNEO) - Coniugare sostenibilità e innovazione per progettare imballaggi con il minore spreco possibile di risorse e una crescente attenzione all'impatto ambientale. E' la sfida delle aziende produttrici di imballaggi nell'era dell'economia circolare, come emerso dalla V Convention annuale del Club Carta e Cartoni di Comieco, Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica. "Comieco opera a 360 gradi, innanzitutto sostenendo gli associati per far sì che i materiali che utilizzano per produrre i propri imballaggi siano di provenienza certa e rispettosa delle norme sull'ambiente. Inoltre stringe accordi con università e istituzioni per promuovere una cultura sulla sostenibilità, in modo che il nostro mondo possa continuar con prospettive più serene di quelle di oggi" ha spiegato il presidente del consorzio, Piero Attoma.
Per Attoma, il punto su cui bisogna insistere è la raccolta differenziata dei rifiuti. "In Italia siamo su livelli soddisfacenti, ma si può fare di più e si può fare di meglio. Per questo noi diciamo ai nostri associati: rompete le scatole. Un'espressione provocatoria, che vuol dire differenziate ma anche sollecitate le istituzioni in questa direzione". Nel 2015, il tasso di riciclo degli imballaggi di carta e cartone raggiunto da Comieco è stato dell'80%. Dieci tonnellate è stata la quantità di macero riciclata ogni minuto in Italia, 98,5% i corrispettivi erogati ai Comuni in convenzione, 51,5kg la quantità media di carta e cartone che ogni italiano ha raccolto. La V convention del Club Carta e Cartoni ha riunito all'Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo (Cuneo) accademici, produttori, aziende che utilizzano imballaggi e grande distribuzione. "L'argomento principale è come coniugare la sostenibilità con l'innovazione negli imballaggi, dal punto di vista di tutti gli attori della filiera. Occorre essere uniti e puntare sull'obiettivo di un'economia circolare, come ci indica l'Unione Europea" ha spiegato Eliana Fagotto, responsabile ricerca e sviluppo di Comieco. Con l'Università di Slow Food, ha aggiunto Fagotto "abbiamo lavorato sul pack come strumento contro lo spreco di cibo. La confezione, infatti, oltre a contenere, trasportare permettere distribuzione del prodotto è importante per allungare la vita del cibo. Per cui un cibo buono pulito e giusto ha bisogno di un pack buono pulito e giusto" ha concluso.
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