Nel 2014 nelle discariche di tutto mondo è stata gettata una cifra record di rifiuti elettrici ed elettronici: 41,8 milioni di tonnellate (rispetto ai 39,8 milioni di tonnellate del 2013). A dirlo è uno studio dell'Università delle Nazioni Unite secondo cui nei prossimi tre anni la quantità di questa spazzatura potrebbe aumentare del 21%, schizzando a 50 milioni di tonnellate. Non solo: i dati dimostrano che solo un sesto dell''e-waste' viene adeguatamente riciclato, con uno spreco enorme che l'Università dell'ONU calcola in ben 52 miliardi di dollari.
L'analisi sottolinea come i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) finiti in discarica siano l'equivalente di 1 milione e 150mila Tir pieni di 'e-waste', che messi in fila formerebbero una coda lunga 23.000 chilometri. In termini di volume, i maggiori produttori di questa spazzatura sono stati Usa e Cina (entrambi con il 32% della quota globale), seguiti da Giappone, Germania e India.
Paradossalmente, i valori più alti di rifiuti pro-capite sono stati registrati nei Paesi che vantano di avere a cuore l'ambiente: maglia nera alla Norvegia con 28,4 kg di RAEE per abitante, seguita da Svizzera (26,3 kg) e Islanda (26,1 kg); l'Italia ne ha prodotti 17,6 kg per abitante. Il continente con la minore quantità di spazzatura elettronica pro-capite è l'Africa, con 1,7kg per abitante.
Lo studio sottolinea come solo un sesto dell''e-waste' venga adeguatamente riciclato, con uno spreco enorme: nelle discariche finiscono oggetti che contengono metalli preziosi, come ferro, rame e oro. Secondo l'Università dell'ONU, se questi materiali fossero stati riciclati avrebbero prodotto una ricchezza superiore a 52 miliardi di dollari; nella spazzatura sono finite anche 300 tonnellate d'oro (pari all'11% della produzione mondiale di questo metallo). Il mancato riciclo ha inoltre messo a rischio l'ambiente: nelle discariche sono state gettate 2,2 milioni di tonnellate di materiali pericolosi, tra cui piombo, mercurio, cadmio e cromo.