Più della metà delle batterie vendute in Italia e oltre 7,5 milioni di chili di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche gestiti, una crescita del 211% nella raccolta dei moduli fotovoltaici e studi sperimentali per il riciclo dei rifiuti del futuro. Questi i punti principali del rapporto 2014 di Cobat, il Consorzio che offre servizi di raccolta, trattamento e riciclo di prodotti giunti a fine vita dei rifiuti tecnologici.
Il bilancio del 2014 parla di quasi il 55% dell'immesso al consumo degli accumulatori industriali e per veicoli e quasi il 30% delle pile e degli accumulatori portatili. Nel 2014 la raccolta di accumulatori al piombo esausti è arrivata a 127,5 milioni di kg. Crescono di più Toscana (più 29,7%), Campania (più 28,3%) e Abruzzo (più 24,2%). Per quanto riguarda i Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), Cobat arriva a 7.519.568 kg nel 2014 (più 70 volte). Ad oggi i Centri di Raccolta sono 777, dai 44 dell'anno precedente. Sono stati triplicati i quantitativi raccolti di moduli fotovoltaici (anche se sono ancora pochi) passando da 22.500 kg del 2013 a 70.000 kg del 2014. Il quantitativo gestito di Pfu (Pneumatici fuori uso) è stato di 7 mila kg. La rete del Consorzio è costituta da 90 punti e 17 impianti di trattamento e riciclo; oltre 700 i produttori e importatori che si sono affidati a Cobat per un immesso al consumo che supera le 160 mila tonnellate di rifiuti.