E' "ormai vicino il collasso del sistema di raccolta e riciclo dei Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), a causa delle oscillazioni dei mercati delle materie prime e dell'empasse del sistema di gestione, che fa gravare responsabilità e sostenibilità economica solo sull'ultimo anello della filiera, ovvero i riciclatori: a rischio gli obiettivi di recupero senza un adeguamento dei prezzi". Così Assoraee (i riciclatori dei Rifiuti elettrici ed elettronici di Confindustria) in forum ad hoc nell'ambito di Ecomondo a Rimini, insieme al Centro di Coordinamento Raee. "Il crollo registrato negli ultimi mesi dei prezzi delle materie prime derivanti dal trattamento dei rifiuti Raee - spiega Assoraee - sta minando alla base le attività di riciclo di questi rifiuti e rischia di mettere in crisi l'intero sistema, con gravi ripercussioni sul raggiungimento degli obiettivi fissati a livello europeo", che prevedono "per l'Italia il passaggio dai 3,8 kg pro-capite di oggi ai circa 7,5 kg entro il prossimo primo gennaio 2016 e ai 10 kg entro il 2019". Inoltre "ad aggravare la situazione c'è anche la mancata adozione del decreto sul trattamento adeguato, che avrebbe dovuto assicurare pari condizioni operative agli impianti di trattamento, a garanzia della libera concorrenza sul mercato". Secondo l'analisi di Assoraee, "il valore delle materie prime (ferro, plastica e alluminio) da aprile a oggi ha subito un tracollo di circa il 30%-35% e la stessa riduzione hanno registrato anche i ricavi generati dal settore. Nel mese di settembre si sono verificate le contrazioni più significative e preoccupanti, con meno 220 euro a tonnellata per l'alluminio, meno 56 euro a tonnellata per il ferro, meno 59 euro per la plastica". Per questo Assoraee ha già richiesto che "i contratti sottoscritti con i sistemi collettivi siano rivisti, introducendo meccanismi di adeguamento, con la previsione di un aumento del prezzo di trattamento o una diminuzione del costo d'acquisto".