Firenze insegna alle città africane emergenti come smaltire lavatrici, tv e computer usati. Il capoluogo toscano partecipa a Ewit, un progetto di cooperazione tra Europa e Africa sulla gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).
Partito nel febbraio 2015, Ewit si propone di condividere le procedure di gestione dei rifiuti elettrici di Firenze (Italia), Anversa (Belgio), Oporto (Portogallo) e Vienna (Austria) con le città africane di Choma (Zambia), Abidjan (Costa d'Avorio), Johannesburg (Sud Africa) e Kisii.
Il progetto prevede incontri nelle quattro città africane coinvolte e un portale online http://ewit.site, composto da una parte accessibile a tutti gli utenti e da una sezione riservata ad enti territoriali e operatori del settore.
Ewit ha un valore di oltre 1,6 milioni di euro ed è coordinato dal Consorzio Remedia, che raccoglie 44 aziende specializzate nel trattamento di questi rifiuti. Concluderà il progetto una Conferenza Panafricana, in programma a gennaio 2017.
"Il tema dei rifiuti elettronici in Africa è molto sentito e più che mai attuale - commenta Danilo Bonato, Direttore Generale di Remedia -. Da un lato la classe media locale sta attraversando una fase di cambiamento degli stili di vita, con un conseguente aumento del ricambio di tecnologia, dall'altro solo 200 mila tonnellate di rifiuti su un totale di 2 milioni di tonnellate attuali vengono gestite correttamente. Il progetto Ewit si inserisce proprio in questo scenario, proponendosi di aumentare la quantità di rifiuti tecnologici riciclati del 30%, nonché di contrastare l'export illegale".