"Ci sono luci e ombre, ma i segnali di un cambiamento ci sono e non bisogna dimenticare che i problemi ereditati non erano proprio semplici''. E' il giudizio espresso da Alessandro Bratti, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta su rifiuti e illeciti ambientali, al termine della missione che ha visto i componenti della Commissione impegnati in Campania per alcuni giorni. Venerdì, in audizione, i rappresentanti della Regione Campania e del Comune di Napoli.
Bratti, nel sottolineare che "tutte le intenzioni mi sembrano buone" e che ''qualcosa rispetto al passato è cambiato'', ha tuttavia evidenziato la necessità che ci sia "un coordinamento ancora maggiore fra i vari sistemi istituzionali. Le problematiche rimangono - ha aggiunto - ma mi sembra che si stiano iniziando ad affrontare nel modo giusto per arrivare a una sorta di armonizzazione del ciclo dei rifiuti che, come in tutte le regioni, ha velocità diverse con punti di eccellenza e di criticità".
Nel corso dei colloqui, si è parlato di depurazione, di ciclo rifiuti, dell'eliminazione delle ecoballe. ''Dobbiamo registrare - ha proseguito Bratti - che si intervenendo su tanti fronti con difficoltà a volte oggettive e a volte legate a una burocrazia che non aiuta''. Rispetto al piano rifiuti messo in campo dalla Regione, Bratti ha affermato che ''l'impostazione mi sembra giusta e va nella direzione di non consumare suolo e di sfruttare gli impianti già esistenti e ammodernando i vecchi Stir''.
In merito al confronto con i vertici di Palazzo San Giacomo, Bratti ha riferito che alla Commissione è stata illustrata ''una gamma di progetti in campo. Noi tifiamo perché vadano bene e siamo disponibili a dare una mano, al di là delle appartenenze politiche di ciascuno e delle idee che ogni forza politica ha su come affrontare il tema dei rifiuti''. La commissione entro un mese e mezzo presenterà una relazione di aggiornamento in cui saranno messi in evidenza ''i passi in avanti e le questioni su cui ancora si deve lavorare che a volte dipendono dai Comuni, a volte dalla Regione e altre dal Governo e dal legislatore''.