BRUXELLES - Individuare soluzioni innovative per far funzionare con fonti rinnovabili gli impianti di depurazione e di smaltimento dei rifiuti urbani. E' l'obiettivo del progetto 'Interreg REEF 2W', un'iniziativa europea che vede capofila l'Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) con altri 10 partner provenienti da 5 Paesi Ue. Per l'Italia partecipano anche Unioncamere Veneto e la Montefeltro Servizi, la società 'in house' di proprietà dei sette Comuni dell'Alta Valmarecchia (Emilia-Romagna).
"La sfida principale è quella di poter rendere la gestione di reflui e rifiuti organici una risorsa e non un problema" spiega in una nota Roberto Farina, esperto del Laboratorio biomasse e biotecnologie per l'energia dell'Enea. "L'obiettivo è di sviluppare soluzioni per aumentare l'efficienza energetica e la produzione di energia rinnovabile nelle piattaforme di smaltimento e di arrivare alla 'neutralità energetica' attraverso l'integrazione ottimale fra la catena dei rifiuti solidi urbani con gli impianti di depurazione", aggiunge Farina.
In particolare, REEF 2W cercherà di sviluppare modelli che permettano di massimizzare l'energia ottenibile dalla fermentazione biologica di biomasse di scarto. Il progetto triennale rientra all'interno del programma interregionale Ue (Interreg) Europa Centrale, al quale partecipano 9 stati dell'Unione, fra cui l'Italia.