ROMA - La multinazionale svizzera dell'alimentare Nestlé ha annunciato che intende rendere riciclabili o riutilizzabili tutti gli imballaggi dei suoi prodotti entro il 2025. Per raggiungere questo obiettivo, il gruppo eliminerà dal suo packaging le plastiche non riciclabili e le combinazioni di materiali (difficili da riciclare).
Il Ceo di Nestlé, Mark Schneider, ha detto che i rifiuti di plastica sono "uno dei maggiori problemi di sostenibilità che il mondo affronta oggi. Affrontarlo richiede un approccio collettivo. Siamo impegnati a trovare soluzioni per ridurre, riutilizzare e riciclare. La nostra ambizione è arrivare entro il 2015 ad un packaging riciclabile o riutilizzabile al 100%".
La decisione di Nestlé è stata criticata dalla ong ambientalista Greenpeace, che di recente ha lanciato una petizione mondiale per chiedere ai grandi marchi di ridurre gli imballaggi usa e getta.
"Le dichiarazioni odierne di Nestlé sugli imballaggi in plastica includono alcuni elementi di greenwashing (ambientalismo fasullo e di facciata, n.d.r), con cui l'azienda svizzera non affronta concretamente la crisi globale dell'inquinamento da plastica che essa stessa ha contribuito a generare - ha dichiarato Graham Forbes, responsabile della campagna oceani di Greenpeace -. Il piano di Nestlé non va verso la riduzione della plastica monouso, rischiando di stabilire uno standard di basso livello per l'intero settore. Una società delle dimensioni di Nestlé dovrebbe ridurre - e gradualmente eliminare - l'impiego di plastica usa e getta, consapevole del fatto che il riciclo della plastica non basta a proteggere i mari del Pianeta".