ROMA - La lotta all'inquinamento passa anche dall'arte. Ne è convinto l'Onu Ambiente, che in occasione della Giornata mondiale degli oceani ha organizzato 12 installazioni in Asia e nel Pacifico con l'obiettivo di sensibilizzare le persone. L'iniziativa si chiama #BeatPlasticPollution e riprende la lotta alla plastica monouso portata avanti anche nella Giornata mondiale dell'ambiente celebrata il 5 giugno scorso.
Ad Auckland, in Nuova Zelanda, l'artista Brydee Rood ha creato una manica a vento con le buste di plastica, lunga quanto un campo da calcio, e l'ha intitolata "Che i venti non ci portino in mare". A Bali è spuntata la scultura di Baruna, il dio balinese del mare, che è furioso a causa delle enormi quantità di rifiuti finiti in acqua.
A Hong Kong un architetto ha creato una sfera di plastica da 400 kg e l'ha dipinta, creando una sorta di buco nero che pesa quanto i rifiuti plastici generati dagli abitanti di Hong Kong in un solo minuto. A Bangkok sono invece state create installazioni raccogliendo 50mila buste, tante quante la capitale della Thailandia getta via ogni minuto.
A Pechino parole tradizionali cinesi sulla natura sono state proiettate su grandi strisce di plastica riciclata, mentre a Singapore è un work in progress la struttura creata con le bottiglie, che quando sarà finita misurerà 120 metri. A Yangon, ex capitale della Birmania, un'ondata di bottiglie di plastica minaccia una balena. Altre opere d'arte sono state installate a Davao, Manila, Shanghai, Seoul e Tokyo.