Una Brexit senza accordo il 29 marzo potrebbe riempire la Gran Bretagna di cumuli di spazzatura e inondarla di letame. Per questo l'Agenzia per l'ambiente britannica (Ea) sta preparando un task force di una quarantina di specialisti per affrontare un'eventuale emergenza. Lo rivelano una serie di email riservate dell'agenzia, pubblicate dal quotidiano britannico Guardian.
In caso di Brexit "no deal", le licenze di esportazione dei rifiuti nei paesi della Ue decadrebbero immediatamente. La Gran Bretagna dalle ore 23 del 29 marzo non potrebbe più mandare i suoi rifiuti nell'Unione. In attesa di stipulare nuovi accordi di esportazione, avverte l'Agenzia per l'ambiente, la spazzatura si accumulerebbe negli impianti britannici, con problemi ambientali e sanitari.
Ma non basta. Gli allevatori che vendono bovini e ovini alla Ue vedrebbero bloccate le loro esportazioni, in mancanza di un accordo. Gli animali bloccati negli allevamenti, scrive ancora l'Agenzia, farebbero aumentare la quantità di letame e di liquami, che non potrebbero essere smaltiti sui campi.
Per affrontare questi rischi, la Ea sta reclutando 42 operatori per rendere operativa entro il 18 febbraio una unità di crisi: all'inizio dalle 7 del mattino alle 8 di sera, sette giorni su sette, ma con la possibilità di rimanere aperta 24 ore su 24.