Sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale sono i bisogni dei consumatori che spingono la produzione di bottiglie e vasetti di vetro in crescita di anno in anno. Un trend a cui ha contribuito anche il successo del Made in Italy nel mondo con sempre di più bottiglie di vino e spumante, rigorosamente in vetro, esportate.
Tradotto in numeri, secondo i dati forniti da Assovetro (Associazione nazionale degli industriali del vetro aderente a Confindustria), nei primi 10 mesi del 2018 la produzione di bottiglie di vetro, packaging top per vino e birra, è aumentata del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2017 (oltre tre milioni di tonnellate di bottiglie prodotte), con un tasso medio di incremento della produzione tra il 2014 e il 2017 del 2%. In aumento, del 7%, anche l'export di bottiglie nei 10 mesi e un balzo in avanti lo ha fatto anche l'import di bottiglie, +25%, a dimostrare la richiesta sempre crescente di contenitori in vetro per bevande, spiega l'associazione.
A spingere la produzione di bottiglie ha contribuito l'export di vino, passato dai 2,5 miliardi del 2000 agli oltre 6 miliardi del 2017, e un vero e proprio boom delle "bollicine" il cui export nello stesso periodo è aumentato del 566,2% in valore e del 264,8% in quantità.
"I dati degli ultimi anni - spiega Marco Ravasi, presidente della sezione contenitori in vetro di Assovetro - confermano che il vetro è riconosciuto come 'il custode' migliore di cibi e bevande. Garantisce la sicurezza alimentare, è campione di economia circolare, e preserva inalterato il gusto di ciò che contiene. Oltre al contributo che dà all'economia italiana in termini di occupazione e Pil". L'industria dei contenitori in vetro con 18 vetrerie e 40 stabilimenti è presente in quasi tutte le regioni d'Italia, conta 8.300 addetti, il 97% con contratto a tempo indeterminato, e altri 14.000 occupati indiretti e nell'indotto. Il fatturato è valutato in 2 miliardi di euro l'anno.
Salute, gusto e ambiente sono gli atout del vetro. E proprio il vetro possiede alcune caratteristiche importanti per la sicurezza alimentare. Si tratta della trasparenza, della totale assenza di cessione di sostanze agli alimenti contenuti, della protezione e conservazione nel tempo del gusto e delle caratteristiche organolettiche degli alimenti. Tutte caratteristiche, queste, che lo rendono uno dei materiali più sicuri dal punto di vista igienico sanitario, tanto che l'85% degli italiani considera il packaging in vetro il più sicuro per il cibo e per le bevande.
Il vetro vince anche in sostenibilità ambientale: riciclabile al 100% per infinite volte e reimpiegato nello stesso processo produttivo è un modello di riferimento per l'economia circolare che punta a ridurre il prelievo di materie prime dall'ambiente, minimizzare la produzione di rifiuti, valorizzare la durata dei prodotti. Con gli alti numeri di raccolta differenziata, 83%, e di riciclo, 72,8%, il vetro ha convinto gli italiani, che, per l'81%, lo ritengono il packaging più sostenibile. E non solo: più di 6 italiani su 10 considerano il vetro l'imballaggio "più amico del mare" perché è un materiale inerte e non rilascia sostanze chimiche pericolose, né si dissolve in microparticelle dannose per l'ecosistema marino.
Parlando durante un dibattito del riciclo del vetro, Franco Grisan, presidente del CoReVe (Consorzio recupero vetro) ha osservato che la sfida è come migliorare la raccolta del vetro usato e ha evidenziato il ritardo delle regioni del centro-sud. Ha quindi suggerito la necessità di accorpare i comuni per migliorare la raccolta, come avviene più diffusamente al nord.
Il presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile Edo Ronchi, ha rilevato che “l'Italia è tra i paesi big dell'Ue tra i maggiori riciclatori di vetro. Occorre fare attenzione alla nuova direttiva sui consorzi perché non è detto che quando si cambia si vada in meglio. Aumentando il riciclo del vetro abbiamo un problema di scarti, aumentati in un anno del 10-12%, passati da 177mila tonnellate nel 2016 a 250mila tonnellate del 2017. Serve migliorare le tecnologie per la separazione ma è costoso. Quindi, serve più ricerca. Abbiamo la consapevolezza che il vetro è vincente perchè è l'unico materiale riutilizzabile, per questo vale la pena riciclarlo. Il riciclo – ha sottolineato ancora Ronchi - è una importante componente nella lotta conto il cambiamento climatico.
Per Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, “occorre coinvolgere tutti nella sfida del riciclo anche con investimenti industriali” mentre Marco Ravasi, presidente Produttori Vetro Cavo di Assovetro, la sfida è l'espansione nel food dove abbiamo una quota del 33%. L'export del food è un'occasione di crescita anche per noi. Se il vetro nel vino è legato alla crescita dell''export, per l'acqua si tratta di un vero aumento di quote di mercato. Laura Cutaia dell’Enea ha osservato che la campagna sul reso del vetro è finita nel nulla e peraltro era rivolta solo a bar e ristoranti mentre per Legambiente è da rifare allargandola anche ad altri materiali.