Nestlè sotto 'attacco' di Greenpeace per l'uso di plastica non biodegradabile. Stamane un gruppo di attivisti si è incatenato davanti all'ingresso della fabbrica di imbottigliamento di Ruspino (Bergamo), mentre un secondo gruppo ha appeso ai silos due grandi striscioni, uno con scritto "Nestlé, Basta Plastica Usa e Getta" e l'altro raffigurante il "Plastic Monster". L'iniziativa si inquadra nella giornata globale di azioni condotte da Greenpeace, e dalle altre organizzazioni della coalizione Break Free From Plastic, presso il quartiere generale della multinazionale a Vevey, in Svizzera, e presso gli uffici e siti produttivi di Nestlé in Slovenia, Kenya, Germania e Filippine.
"Mentre i mari soffocano - dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia - Nestlé continua a fare enormi profitti inondando il mercato globale con enormi quantitativi di plastica usa e getta. Lo scorso anno la multinazionale sosteneva di prendere sul serio il problema e, invece, ha prodotto 1,7 milioni di tonnellate di plastica, il 13% in più rispetto al 2017. Di fronte a questi dati non possiamo fidarci delle promesse di Nestlé che, da irresponsabile, produce ogni anno sempre più imballaggi e contenitori in plastica usati per pochi secondi ma che inquinano il Pianeta per secoli".