Una proposta di riforma della normativa sull'amianto, oggi farraginosa e contraddittoria. E' il primo obiettivo che si è posta la neonata Commissione di lavoro sull'amianto, voluta dal ministro dell'Ambiente, Sergio Costa (M5S). Oggi l'organismo ha tenuto la sua prima riunione al Ministero.
La commissione è presieduta dall'ex magistrato Raffaele Guariniello ed è formata dal presidente dell'Osservatorio Amianto, Ezio Bonanni, dal capo della segreteria tecnica del Ministero, Tullio Berlenghi, dagli esperti Giampiero Cardillo, Stefano Massera e Franco Maroni. La prima riunione di oggi ha visto anche la partecipazione del ministro Costa.
La Commissione vuole presentare la sua proposta di riforma della normativa in materia entro tre mesi. L'amianto oggi è regolato da 450 leggi, fra statali e regionali, spesso in contrasto fra di loro. Nonostante il gran numero di leggi, rimangono lo stesso dei buchi normativi.
La Commissione vuole anche monitorare le bonifiche e coordinare gli interventi con gli altri due ministeri competenti in materia, quello della Giustizia e quello della Salute.
Il ministro Costa ha ricordato che in Italia ci sono 150 milioni di edifici che contengono amianto. Ai ritmi odierni di bonifica, servirebbero 60 anni per rimuovere tutto il materiale pericoloso. Costa ha fatto notare che per un quarto dei casi di mesotelioma (il tumore ai polmoni causato dall'amianto) non si riesce a risalire a una causa precisa: il che significa che l'intossicazione è avvenuta per il materiale che si trova nell'ambiente, e che quindi è necessario rimuoverlo al più presto.
"Voglio una Commissione che sia inclusiva - ha detto il ministro -. Mi impegno a incontrare periodicamente tutte le associazioni che si occupano di amianto".