(ANSA) - SYDNEY, 20 MAG - La piccola nazione di Timor Est, Paese del Sudest asiatico che occupa metà dell'isola di Timor a nord dell'Australia, si prepara a diventare il primo paese 'plastic neutral' al mondo, dopo aver firmato un accordo per costruire un rivoluzionario impianto di riciclaggio chimico della plastica basato su una nuova tecnologia australiana: un reattore catalitico idrotermico, detto anche Cat-HTR. Un impianto che offre una soluzione potenziale alla crisi globale causata dalla decisione della Cina di non accettare più rifiuti plastica da riciclare.
L'impianto del costo di circa 57,7 milioni di dollari australiani (circa 36 milioni di euro) disintegra la plastica in pezzetti minuscoli e permette di riutilizzarla per creare nuova plastica, carburante o cera dura, il cui olio è usato in prodotti di bellezza. Potrà trattare circa 20 mila tonnellate di plastica di scarto ogni anno e produrre circa 17 mila tonnellate di carburanti sintetici.
Gli impianti Cat-HTR, che sono già in costruzione in Canada e Gran Bretagna, hanno la cruciale caratteristica di riciclare anche la plastica detta ''di fine vita', che tipicamente finisce in discarica, se non negli oceani e nei fiumi. Secondo le stime finiscono negli oceani ogni anno 8 milioni di tonnellate di plastica e altre decine di milioni nelle discariche.
"Funziona come una pentola a pressione, ma in continuità. Il materiale, in condizioni di alta pressione e alte temperature, induce una depolimerizzazione radicale, in altre parole l'acqua e il calore nell'impianto causano un effetto di forbice, che taglia la plastica in minuscoli frammenti", spiega l'inventore della tecnologia Thomas Maschmeyer docente di chimica all'Università di Sydney, al Sydney Morning Herald. "Questi frammenti sono liquidi o gassosi a seconda della grandezza in cui li tagliamo. Poi si possono usare processi esistenti per creare prodotti convenzionali, plastiche, cere, oli lubrificanti, solventi", aggiunge. "Concettualmente, l'obiettivo è di trasformare la plastica da rifiuto a risorsa economica. Vogliamo che il problema dei rifiuti di plastica si possa autoregolare". La tecnologia viene concessa a Timor Est gratuitamente, spiega ancora Maschmeyer, perché "l'idea di una nazione 'plastic neutral' è può essere un esempio di importanza globale". Il segretario per l'Ambiente di Timor Est, Demetrio do Amaral, che ha firmato l'accordo, spiega che il piano prevede la formazione di un'entità no-profit per operare l'impianto, comprare plastica di scarto da gruppi comunitari come le scuole e poi vendere i prodotti con un utile netto. "Timor Est potrà essere un esempio al resto del mondo su ciò che questa tecnologia può realizzare e sui benefici che avrà per il pianeta", aggiunge. (ANSA)