Il 14% del cibo prodotto nel mondo viene perso tra il campo e allo scaffale, prima di raggiungere la vendita al dettaglio. E' quanto emerge dal rapporto sullo Stato dell'alimentazione e dell'agricoltura 2019 (Sofa) presentato dalla Fao, che apre la Settimana mondiale dell'alimentazione. Ridurre gli sprechi alimentari è uno dei modi per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile nell'Agenda 2030, in particolare per garantire la sicurezza del cibo. La frutta e le verdure, rispetto ai cereali e ai legumi sono gli alimenti in cima alla classifica dei cibi più sprecati a livello mondiale in tutte le fasi di approvvigionamento prima di arrivare allo scaffale. Lo rileva il Rapporto Sofa 2019, nel segnalare che le perdite alimentari variano considerevolmente da una regione all'altra all'interno degli stessi gruppi di prodotti e fasi della catena di approvvigionamento. Nei Paesi a basso reddito la perdita di frutta e verdura nella fase di stoccaggio è causata dalla carenza di infrastrutture rispetto ai Paesi industrializzati, compresi i magazzini refrigerati.
Ingenti perdite avvengono anche nella maggior parte dei Paesi ad alto reddito, ma generalmente a causa di guasti tecnici, cattiva gestione della temperatura, dell'umidità o dell'eccessivo immagazzinamento.