ROTONDELLA (MATERA) - "L'Italia è pronta tecnicamente e anche amministrativamente per avviare l'iter per individuare l'area destinata ad ospitare il deposito di media e bassa radioattività", per 78mila metri cubi circa. Così l'Ad di Sogin, la società di Stato che gestisce lo smantellamento delle centrali nucleari in Italia, Emanuele Fontani, a margine della maxi operazione di estrazione dal terreno dell'ultimo dei quattro pozzi contenente rifiuti radioattivi a media e bassa attività dell'impianto Itrec di Rotondella (Matera).
La legge 31 del febbraio 2010, "detta tappe molto serrate per la realizzazione del deposito. Siamo in una fase importante che è quella della valutazione della carta nazionale delle aree potenzialmente idonee. Una volta che sarà validata e a Sogin sarà dato il nulla osta dal Governo, le procedure successive saranno quelle di informazione e discussione con la popolazione. Il deposito ad oggi è previsto al 2025, facendo le corse siamo ancora in tempo", ha aggiunto Fontani.
Per i rifiuti ad alta attività, circa 17mila metri cubi complessivi, una quantità limitata rispetto ad altri Paesi con centrali nucleari in funzione, la loro destinazione finale è un deposito geologico di profondità. In tal senso l'Ad di Sogin ha ricordato che per il loro smaltimento definitivo potrebbe essere individuato "un deposito geologico sovranazionale". "Se posso dare una mia opinione personale - ha concluso Fontani - credo che l'Italia avrà grosse difficoltà a ospitarlo ma credo che l'Italia potrà avere un ruolo con altri Paesi per poter individuare e realizzare questo deposito".