Nell'arcipelago delle Galapagos, riserva marina protetta dell'Ecuador riconosciuta nel 2001 come patrimonio dell'umanità per la presenza di specie marine e botaniche uniche al mondo e oggetto delle celeberrime ricerche di Darwin, ha preso il via da parte di volontari la raccolta di centinaia di bottiglie di plastica con etichette perlopiù Made in China. "Siamo partiti da Tortuga bay, premiata come una delle 10 spiagge piu' belle del mondo - fa sapere Fabio Tonelli, imprenditore turistico italiano a Isla Santa Cruz - per fermare uno sterminio annunciato. Il marine litter e la pesca no-limits di una flotta di pescherecci battenti bandiera cinese sta mettendo a repentaglio la sopravvivenza di specie uniche al mondo, come le tartarughe, ma anche i giganti del mare, come le balene. Una pena vedere candide spiagge sommerse da rifiuti e iguane e leoni marini inciampare sulla plastica. In questo momento di drammatico fermo per l'economia locale, causato dallo stop di arrivi di turisti per l'emergenza coronavirus, ci stiamo prodigando - sottolinea la guida turistica toscana presente nell'arcipelago dell'Ecuador da decenni - per tutelare un delicato habitat marino".
Tonelli denuncia inoltre il moltiplicarsi di casi di prelievi ittici illegali: "la pesca predatoria può distruggere l'ecosistema illegale. Nella notte il 25% di giganteschi navi - se ne stima una presenza media di 340 unità di pesca - spengono i radar ed entrano nell'area protetta di Galapagos. In una nave cinese, finita nel 2017 sotto sequestro, sono stati rinvenuti 300 tonnellate di pesci martello, e 26 tonnellate di pinne di squalo, qui chiamate Alete de tiburon, a testimoniare una mattanza di esemplari che, una volta privati della pinna, vengono ributtati in mare e destinati a una lunga agonia".
Solidarietà viene infine espressa al comandante generale Darwin Jarrin, "rimosso dopo aver denunciato - afferma ancora Tonelli - il traffico di combustibile per queste navi-fantasma, un affare di milioni e milioni di dollari".