Sono alcuni dei risultati contenuti
nel Green Economy Report del Consorzio Nazionale Imballaggi
(Conai) che, in partnership con la Fondazione Sviluppo
Sostenibile, ha presentato i risultati dell'attività del sistema
consortile.
A illustrare e commentare il Rapporto il presidente Conai
Luca Ruini e il presidente Fondazione per lo Sviluppo
Sostenibile Edo Ronchi insieme a Filomena Maggino, presidente
Cabina di regia "Benessere Italia" (Presidenza del Consiglio dei
Ministri), e a Maria Cristina Piovesana, Vice presidente
Confindustria con delega ad ambiente, sostenibilità e cultura.
L'anno scorso il 53% dei rifiuti di imballaggio conferiti
in convenzione Anci-Conai è arrivato dal Nord Italia, il 28% dal
Sud e il 19% dalle regioni del Centro. Ma quelle del Mezzogiorno
negli ultimi cinque anni hanno registrato il maggior
conferimento di rifiuti di imballaggio pro-capite. Il rapporto
sottolinea che tra il 1998 e il 2019 il sistema Conai ha
garantito l'avvio a riciclo di quasi 32 milioni di tonnellate di
imballaggi evitando in 22 anni il riempimento di 160 nuove
discariche di medie dimensioni.
Nel dettaglio, con il riciclo sono state risparmiate 270mila
tonnellate di acciaio, pari alla quantità usata per 702 treni
Frecciarossa; oltre 19mila tonnellate di alluminio, che
corrispondono a 1,8 miliardi di lattine; un milione e 80mila
tonnellate di carta, ossia più di 433 milioni di risme di fogli
A4; 907mila tonnellate di legno, l'equivalente di 41 milioni di
pallet; 433mila tonnellate di plastica, pari a 9 miliardi di
flaconi in Pet per detersivi da un litro e un milione e 760mila
tonnellate di vetro, il corrispettivo di quasi 5 miliardi di
bottiglie di vino da 0,75 litri.
Risparmiati quasi 23 terawattora di energia primaria
(rispetto ai 21 del 2018), ossia il consumo elettrico medio
annuo di 6 milioni di famiglie italiane, ed evitata l'emissione
di oltre 4 milioni e 300mila tonnellate di Co2 pari a quelle
generate da circa 10mila tratte aeree Roma-New York andata e
ritorno. (ANSA).