Così Filippo Brandolini, vicepresidente di Utilitalia (la Federazione delle imprese di acqua ambiente e energia) intervenendo al convegno on-line per la presentazione del rapporto 'Rifiuti urbani' dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). "La strada da percorrere è ancora lunga - prosegue - anche perché ci sono realtà territoriali molto diverse dal punto di vista urbanistico nel Paese e, soprattutto nelle grandi città, è difficile raggiungere percentuali così alte di raccolta differenziata".
"Nei territori in cui la gestione dei rifiuti è impostata su
logiche industriali i risultati sono migliori e in linea con gli
standard europei - osserva Brandolini - dove invece insistono
piccole gestioni frammentate le performance sono peggiori e
l'allineamento agli obiettivi Ue è ancora lontano". L'emergenza
coronavirus, spiega ancora Brandolini, "ha fornito indicazioni
importanti sulla necessità di migliorare la dotazione
impiantistica del Paese. Il sistema ha tenuto anche grazie a
provvedimenti straordinari di deroga". Di ciò "bisognerà tenere
conto nel Programma nazionale per la gestione dei rifiuti, che
dovrà affrontare il tema delle esigenze impiantistiche e
organizzative per raggiungere i target europei". Per Brandolini
"serve un'attenzione particolare al tema dell'impiantistica per
i rifiuti organici, perché da qui passa un pezzo importante
dell'economia circolare". In quest'ottica, conclude il
vicepresidente di Utilitalia, "contiamo che il Recovery fund
possa fornire un contribuito importante per favorire la
realizzazione di impianti industriali in grado di consentire
economie di scala, riducendo i costi a carico dei cittadini e di
tariffe significativamente più basse". (ANSA).