(ANSA) - TORINO, 07 APR - In Piemonte Luv e Verdi domandano "come sia possibile che fra i 1.273 progetti che la Regione ha inserito nell'elenco di opere da finanziare nell'ambito del Recovery Plan ci sia poco o nulla sulla rimozione dell'Eternit e si chiedano due milioni di euro per la discarica di amianto del Brianco, ossia per una società privata lombarda che realizzerebbe una discarica, non ancora autorizzata, sul suolo piemontese". Il riferimento è la proposta di Acqua e Sole srl, inserita al capitolo sulla transizione ecologica del dossier pubblicato dalla Regione il 31 marzo.
"Un vero piano amianto - affermano il capogruppo Luv in Regione, Marco Grimaldi, e la portavoce piemontese dei Verdi, Tiziana Mossa - dovrebbe immaginare una filiera di sostituzione e smaltimento, e destinare i fondi agli enti locali per la bonifica e l'installazione di pannelli fotovoltaici sugli edifici pubblici o in disuso. Ma di questo non c'è traccia".
"Secondo il Piano regionale amianto - aggiungono - in Piemonte ci sono 50-70 milioni di metri quadrati di coperture di Eternit. La loro rimozione e smaltimento, la realizzazione di nuove coperture coibentate e l'installazione di pannelli fotovoltaici al loro posto potrebbe soddisfare i bisogni energetici di 1,2 milioni di persone, oltre un quarto della popolazione del Piemonte".
"Inoltre - rimarcano Grimaldi e Mossa - la discarica impatterebbe su un suolo agricolo di pregio come le risaie che producono il Dop della Baraggia biellese e vercellese, un'area che il Piano regionale di tutela delle acque indica come zona di ricarica di falda degli acquiferi profondi". (ANSA).