Un ticket di 4 euro per accedere a Giannutri, l'isola più a sud dell'Arcipelago toscano, dove però non ci sarà più un limite alle presenze giornaliere, finora fissato in 300 turisti. Queste le ultime deliberazioni dell'Ente Parco Arcipelago toscano sulle quali interviene il consigliere del parco Stefano Feri spiegandone le motivazioni.
Riguardo al ticket, già in vigore per Pianosa e per il quale sono previste più categorie di esenti, i soldi consentiranno al Parco e al Comune del Giglio - nel cui territorio ricade Giannutri e a cui saranno destinati 1,5 euro dell'importo -, di avere fondi "da reinvestire sui progetti già in essere e per il potenziamento dei servizi e del controllo dei flussi turistici".
Sulla revoca del tetto delle 300 persone, la stessa è stata decisa perchè "non c'è modo di controllare quante persone sbarcano sull'isola": a differenza di Pianosa, "che è interamente circondata dal parco marino" e servita da un unico vettore", Giannutri è servita da più navi di linea e vi si arriva anche con mezzi propri, oltre a contare circa 300 abitazioni. "Crediamo - spiega Feri - che nulla di negativo comporti l'eliminazione di questo tetto" e comunque in questi anni comunque ci sono state "segnalazioni di degrado di problematiche varie proprio connesse ai flussi turistici".
"Pensiamo di puntare maggiormente l'attenzione sulla conduzione ed il controllo a terra delle persone" e rimane l'obbligo di "utilizzare le guide" se si intende lasciare una delle due cale di approdo o la strada principale.
Feri spiega inoltre che, riguardo ai progetti per l'isola, "proseguono i lavori di raccordo" con Comune, Soprintendenza e altri enti per la definizione delle "annose questioni" quali la riqualificazione del vecchio ristorante a cala Maestra che dovrebbe essere destinato a servizi turistici e divulgazione scientifica, l'apertura di una ulteriore parte della villa romana e il risanamento della cisterna di Monte Mario. Altro progetto "molto importante" in fase di avvio la "rivisitazione del parco marino intorno all' isola con le stesse modalità già perseguite su Capraia", sia "rivisitando le attuali zone 1 e 2" sia "correggendo il problema dei coni totalmente liberi in cui si concentra tutto il traffico marittimo".