Per capire come abbattere i costi nella bolletta elettrica e dire basta alle case che disperdono energia termica d'inverno e si surriscaldano d'estate, Legambiente lancia "Civico 5.0", una campagna di informazione per sensibilizzare cittadini, amministrazioni e costruttori sull'importanza di un nuovo modello di vivere e progettare i condomini e i suoi spazi.
Efficientamento energetico, condivisione e sharing economy, ma anche agevolazioni fiscali e vantaggi ambientali sono i temi al centro di Civico 5.0 consultabili su una web app dove il cittadino può trovare anche la mappa dei monitoraggi effettuati da Legambiente nel 2017 e negli ultimi cinque anni (su 100 condomini di 33 città), che mettono in evidenza gli sprechi energetici di molti edifici.
La spesa energetica è una voce rilevante per le famiglie ed è pari a 2.689 euro l'anno (521 euro per l'energia elettrica, 1.024 euro/anno per la produzione di acqua calda sanitaria, cucina e riscaldamento, 1.144 euro per la mobilità), spiega Legambiente. "Un costo che, invece, si può facilmente ridurre anche grazie agli incentivi (ecobonus e sismabonus) che consentono di detrarre le spese" afferma la ong.
Navigando nell'applicazione si trovano "i vantaggi dei nuovi incentivi per la casa (previsti nell'ultima Legge Bilancio: ecobonus per i condomini, conto termico 2.0 e sismabonus), i materiali innovativi che si possono usare e buone pratiche ed esperienze di sharing economy condominiale. Sul sito verranno, inoltre, di volta in volta pubblicati i risultati dei nuovi monitoraggi energetici che saranno effettuati nel 2018 dagli esperti di Legambiente sullo stato di salute dei condomini", spiega l'associazione ambientalista.
In Italia, spiega Legambiente, "l'82% degli edifici è stato costruito prima dell'entrata in vigore della normativa in materia di efficienza energetica. Gli edifici residenziali in mediocre o pessimo stato di conservazione sono pari al 16,8% del totale". La riqualificazione degli edifici favorisce l'occupazione: già oggi, rileva l'associazione ambientalista, "si stimano in oltre 300mila ogni anno gli occupati legati alle detrazioni fiscali nei singoli edifici; con l'Ecobonus questi numeri possono crescere moltissimo perché la riqualificazione energetica dei condomini è un tipo di intervento ad alto tasso di lavoro aggiunto". Nel 2017 Legambiente ha realizzato "un'indagine termografica su dieci palazzi condominiali tra Roma, Napoli e Potenza costruiti nel dopoguerra e in anni più recenti. Su gran parte di questi immobili, i problemi sono evidenti e comuni: dispersioni termiche da solai, pilastri, infissi e dalle pareti perimetrali da cui molto spesso è visibile l'impronta rilasciata dal calorifero".
"Sono oltre 20 milioni gli italiani che vivono in condomini poco efficienti dal punto di vista energetico, veri e propri complessi energivori che sprecano moltissima energia termica per riscaldare le abitazioni" spiega Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente nell'illustrare la campagna Civico 5.0, volta a "rendere consapevoli le famiglie del loro peso energetico e delle opportunità legate agli incentivi, previsti per i prossimi quattro anni, per migliorare la qualità della vita, e allo stesso tempo per sensibilizzare amministratori e progettisti rilanciando una nuova idea di condominio più ecosostenibile, solidale e aperto alla condivisione".
Sharing economy condominiale – Nonostante le case colabrodo, nella Penisola non mancano esempi di buone pratiche e di condomini che credono nella condivisione per rendere i palazzi condominiali luoghi più “accoglienti e sorridenti” e non spazi di conflitto o diatribe, osserva Legambiente. La parola d’ordine è “condivisione”, mettendo a disposizione quelli spazi poco utilizzati per trarne un beneficio comune oltre a ridurre i consumi.
Da Milano arriva l’esempio del condominio green di San Gregorio. Costruito ad inizio del ‘900, con 49 abitazioni totali, è il felice risultato di un modello di sharing economy condominiale. Raccolta olii esausti, pile, raee e farmaci scaduti, orti urbani in cortile sono alcuni dei servizi messi a disposizione per questa significativa realtà condominiale.
Sempre a Milano c’è poi il progetto del Villaggio Barona che ha sperimentato nuove soluzioni in tema housing sociale, riuscendo nella riqualificazione di un’area urbana degradata e rafforzando il senso di appartenenza ad una comunità.
A Ferrara il progetto del Cohousing San Giorgio di Ferrara nato dall’iniziativa dell’associazione “Cohousing Solidaria”, ha radunato negli anni ben 42 famiglie interessate ai temi dell’abitare condiviso, ospitando persone sole, famiglie con bambini e adolescenti. L’edificazione dello stabile (2015) è avvenuta in linea con i principi progettuali, con l’intenzione di raggiungere la qualificazione nZEB – nearly zero energy building. Il complesso ha vinto il “Green Building Solutions Awards 2015”, concorso internazionale che ogni anno premia gli operatori del settore che hanno progettato e costruito edifici esemplari con soluzioni tecnologiche che contribuiscono alla lotta contro i cambiamenti climatici.
Altra storia di condomini green è quella di Vivit, un nuovo modello residenziale che sta sorgendo nel territorio piacentino di Fiorenzuola D’Arca. Un servizio abitativo composto da 20 appartamenti pensato per persone anziane autosufficienti. Il condominio è abitato anche da single o giovani. Tra i servizi a disposizione: il car sharing, la condivisione della bicicletta, della palestra, dell’orto, del Wi-Fi e della lavanderia; e poi spazi per attività di svago. Alla base di tutto ci sono i valori di accoglienza, sostenibilità e funzionalità per poter offrire case confortevoli, luminose e accessibili abbattendo le barriere architettoniche. Tutta la riqualificazione dell’edificio è stata condotta seguendo criteri di sostenibilità. Gli interventi di efficentamento energetico vanno dall’istallazione di un cappotto esterno, alle caldaie a condensazione, oltre al collegamento con un impianto di cogenerazione.