MANTOVA - Più tempo a disposizione per la famiglia, meno inquinamento nell'aria (sino a 42 tonnellate di anidride carbonica) e risparmio di denaro per lavoratori e aziende. È il risultato della sperimentazione di smart working, il lavoro subordinato senza vincoli d'orario e di sedi, condotta dal Comitato imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Mantova in collaborazione con Ats, Regione e Comune di Mantova, i cui risultati sono stati presentati oggi a Mantova nel corso di un convegno a cui ha partecipato anche il ministro per la famiglia e le pari opportunità Elena Bonetti.
Dalla sperimentazione, durata tre anni coinvolgendo 21 imprese di varie dimensioni e 250 persone, risulta che per ogni giorno di smart working nel triennio, il tragitto casa lavoro e ritorno evitato lavorando a casa ha restituito a ciascun lavoratore smart mediamente 56 minuti di tempo, pari a quasi 45 ore di tempo vita in un anno; il tempo risparmiato è stato reinvestito per il 69% nella famiglia, nel tempo libero e nello sport, per il restante 31% nel lavoro. Grazie ai chilometri non percorsi (più di 304mila km) anche l'aria di Mantova e del suo hinterland è stata meno inquinata. Sono state, infatti, evitate emissioni pari a 42 tonnellate di anidride carbonica per il cui assorbimento sarebbe stata necessaria l'attività di 2.792 alberi. Sotto il profilo economico questo si traduce in un risparmio complessivo, per tutti gli smart workers coinvolti nei tre anni, di 780mila euro, pari a una media di 22 euro al giorno risparmiato (tra spese di trasporto, servizi scuola, baby sitting altro). Il beneficio economico per le aziende è stato stimato in 513 euro all'anno risparmiati per ogni smart worker coinvolto, ottenuto grazie al tempo re-investito e alla maggiore concentrazione che porta a una maggiore produttività. (ANSA).