L'Italia per una "vera transizione ecologica" della propria agricoltura e una maggiore competitività delle filiere agroalimentari deve puntare al 40% di superficie agricola utilizzata (Sau) "certificata Bio" entro il 2030. E' l'appello del Wwf Italia, che arriva in vista della nuova Legge nazionale sul biologico che dovrebbe essere approvata dal Senato nelle prossime settimane, dopo oltre 2 anni di stallo.
Secondo il Wwf quindi "l'Italia deve fissare obiettivi più ambiziosi di quelli indicati dalla Commissione Ue con la Strategia Farm to Fork" e un Green Deal europeo che prevede di dedicare all'agricoltura biologica almeno il 25% della superficie agricola utilizzata (Sau) europea entro il 2030.
Per l'organizzazione ambientalista, "a Legge nazionale sul biologico sarà presto approvata", garantendo "un marchio per l'identificazione dei prodotti biologici 100% 'Made in Italy' lungo tutta la filiera" e "i consumatori continuano a premiare i prodotti biologici, anche in piena emergenza Covid, con un incremento tra marzo e maggio 2020 del 11%". Tuttavia "resta l'incognita del nuovo Piano di Azione Nazionale (Pan) per l'uso sostenibile dei fitofarmaci, scaduto nel febbraio 2018 ed insabbiato dal Governo nonostante il richiamo della Commissione Europea".
L'obiettivo della Strategia Farm to Fork "è rendere il sistema alimentare più sostenibile entro il 2030 - rileva Wwf -, riducendo l'uso dei pesticidi del 50%". L'ong per questo sostiene che "il Governo deve recuperare rapidamente questo ritardo nell'approvazione del nuovo Pan pesticidi". Secondo il Wwf "gli obiettivi del 40% di Sau in biologico entro il 2030 e della riduzione del 50% dei pesticidi dovranno essere indicati con coerenza sia nel Pan Pesticidi sia nel Piano Strategico Nazionale della Pac post 2020. Due strumenti indispensabili - conclude - per la pianificazione e promozione della transizione ecologica della nostra agricoltura". (ANSA).