Per favorire "lo sviluppo di competenze necessarie per scelte
alimentari sane, adeguate e consapevoli" occorre partire dalle
scuole e dare vita a un "Piano nazionale di educazione
alimentare scolastico". Ne è convinta l'Alleanza contro la fame
e la malnutrizione (Aahm Italia), composta da diverse
associazioni tra cui Consiglio nazionale donne italiane (Cndi),
Coldiretti e Fondazione Banco Alimentare, che al Senato ha
presentato il progetto "EducAli", volto ad attuare il Piano.
"Non chiediamo una materia di studio in più - ha spiegato Paola
Farina della Federazione nazionale degli insegnanti, che
aderisce ad Aahm - ma un piano nazionale, uguale per tutte le
scuole, per mettere a sistema l'educazione alimentare in armonia
con l'autonomia scolastica, per dare agli insegnanti una
formazione adeguata, per offrire agli alunni di tutte le scuole
e alle loro famiglie le stesse opportunità". In particolare, ha
aggiunto Daniela Monaco del Cndi, "chiediamo un tavolo tecnico
che elabori il piano e a cui possano partecipare i ministeri
dell'Istruzione, della Salute, delle Politiche agricole,
dell'Economia e del Lavoro e Politiche sociali".
Nel mondo, ha ricordato l'Aahm, ci sono 805 milioni di persone
che soffrono la fame cronica, mentre 1,5 miliardi sono in
sovrappeso. Ogni anno 36 milioni di persone muoiono per mancanza
di cibo, e 29 milioni perdono la vita a seguito di malattie
legate all'eccesso di cibo. In Italia, ha sottolineato
Coldiretti, quasi 430 mila bambini con meno di 5 anni di età
chiedono aiuto per mangiare, ma il 30% è obeso o in sovrappeso.
A pesare sono le cattive abitudini, con l'8% dei bimbi che salta
la prima colazione, il 31% che la fa non adeguata e il 41% che
assume abitualmente bevande zuccherate e gassate.
Per Farina bisogna partire dalle scuole, perché "lì si
incontrano i giovani, la parte economicamente e socialmente più
utile da formare, e le famiglie, che sono i soggetti destinatari
delle politiche di un'alimentazione corretta che comprenda anche
la lotta agli sprechi". Secondo la senatrice Rosa Maria Di
Giorgi (Pd) della Commissione Istruzione, l'occasione per
cominciare a rendere concreta la proposta dell'Alleanza "può
essere proprio il ddl sulla Buona scuola".
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