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Borsellino, 25 anni fa la strage di Via D'amelio. Il Csm ricorda la figura del magistrato

Mattarella: 'Troppi errori in indagini morte'

Redazione ANSA ROMA

Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, presiede il Plenum del CSM dedicato al ricordo della figura di Paolo Borsellino a 25 anni dalla strage di Via d'Amelio, dove persero la vita anche gli uomini della scorta.

L'Aula del Senato ha osservato un minuto di silenzio. Il presidente Grasso ha ricordato il "barbaro assassinio" del giudice Paolo Borsellino e gli uomini della scorta: Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina". "Il nostro pensiero - ha detto - è rivolto alle famiglie". Al termine è seguito un lungo applauso dell'Assemblea e i senatori si sono alzati in piedi.

"Di Paolo Borsellino ricordo il sorriso. Solare, simpatico, sempre pronto a farti uno scherzo: quante risate ci ha fatto fare quando rubava le paperelle che Giovanni custodiva gelosamente sulla sua scrivania per chiedergli poi il riscatto". E' il ricordo che il presidente del Senato Grasso lascia sulla sua pagina Facebook in memoria dell'amico Paolo Borsellino. "Frammenti di vita, - aggiunge - che mostrano il volto umano e privato del simbolo che onoriamo in questo triste anniversario. Professionalmente aveva un eccezionale talento, una passione viscerale e una ineguagliabile capacità di superare fatica e delusioni. Sapeva sempre dare il giusto consiglio ai colleghi più giovani: me ne ha dati tanti, preziosissimi, quando iniziai a studiare le carte del maxiprocesso".

Paolo Borsellino in immagini

"La tragica morte di Paolo Borsellino, insieme a coloro che lo scortavano con affetto, deve ancora avere una definitiva parola di giustizia - ha detto il presidente Sergio Mattarella alla cerimonia di commemorazione di Paolo Borsellino al Csm -. Troppe sono state le incertezze e gli errori che hanno accompagnato il cammino nella ricerca della verità sulla strage di via D'Amelio, e ancora tanti sono gli interrogativi sul percorso per assicurare la giusta condanna ai responsabili di quel delitto efferato".

"Paolo Borsellino ha combattuto la mafia con la determinazione di chi sa che la mafia non è un male ineluttabile ma un fenomeno criminale che può essere sconfitto. Sapeva bene che per il raggiungimento di questo obiettivo non è sufficiente la repressione penale, ma è indispensabile diffondere, particolarmente tra i giovani, la cultura della legalità", ha detto ancora Mattarella.

"Rivolgo un pensiero di gratitudine a tutti i familiari delle vittime della strage di Via D'Amelio - ha detto il vice presidente del Csm Giovanni Legnini, nel plenum presieduto dal capo dello Stato -. Verso di loro avvertiamo il dovere di sostenere con forza un'insopprimibile domanda di giustizia; essa chiama tutti in causa, senza eccezioni, e dunque ribadiamo la necessità di fare luce piena su quegli eventi di sangue, fino in fondo e senza temere lo scorrere del tempo. Questo intendiamo ribadire alla presenza del Capo dello Stato".

Per la presidente della Camera Laura Boldrini, al "ricordo vivo e profondo" della figura e dell'impegno di Paolo Borsellino deve accompagnarsi "l'impegno delle Istituzioni, della società civile, dei singoli cittadini nel contrasto alla criminalità organizzata". L'Assemblea di Montecitorio ha osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime, cui ha tributato alla fine un applauso unanime.

"Abbiamo avuto un balordo della Guadagna come pentito fasullo e una Procura massonica guidata all'epoca da Gianni Tinebra che è morto, ma dove c'erano Annamaria Palma, Carmelo Petralia, Nino Di Matteo...". Lo dice Fiammetta Borsellino, 44 anni, ultimogenita del magistrato Paolo, ucciso nella strage di via D'Amelio 25 anni fa, in un'intervista al Corriere della Sera. "Venticinque anni di schifezze e menzogne - dice Fiammetta Borsellino - All'Antimafia consegnerò inconfutabili atti processuali dai quali si evincono le manovre per occultare la verità sulla trama di via D'Amelio". "Bisogna rispettare la memoria di Paolo Borsellino e il dolore dei familiari, io so e tanti sanno fuori e dentro la mafia e fuori e dentro le istituzioni chi in questi anni ha continuato a cercare la verità sulla strage e si è esposto e ha esposto la propria famiglia a rischi gravissimi sacrificando la propria libertà e anche la carriera": così il pm Nino Di Matteo risponde alla figlia di Paolo Borsellino.

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