ANSA) - ROMA, 9 MAG - "Penso che il giornalista debba avere il suo status e non può essere soltanto quello deontologico, cioè quello che definisce i suoi doveri, ma anche quello che corrisponde alla dignità e alla possibilità di potere dire delle verità senza preoccuparsi delle conseguenze della verità che esprime. Bisognerebbe perciò intervenire in modo da disciplinare a pieno questo suo diritto". Lo dice il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, in un'intervista rilasciata nell'ambito del rapporto di Ossigeno per l'informazione "Molta mafia, poche notizie", che sarà presentato domani alla Camera.
"Probabilmente si potrebbe pensare a una sorta di valutazione preventiva, a un esame più approfondito laddove viene esercitata un'azione giudiziaria, una querela nei suoi confronti - prosegue Cafiero De Raho -. Cioè un meccanismo che consenta di proteggerlo a meno che risulti chiarissima la sua responsabilità o di avere inventato la notizia o di avere utilizzato espressioni oggettivamente, fortemente offensive. Mentre laddove il diritto di informazione sia stato esercitato in modo corretto, il giornalista dovrebbe essere protetto". "Ègiusto - sottolinea ancora - prevedere che ci siano magistrati specializzati in questa materia (per trattare i reati commessi contro i giornalisti e i procedimenti in cui sono perseguiti i giornalisti, ndr). Potrebbe essere lo strumento per garantire ai giornalisti valutazioni effettivamente rispondenti alle esigenze di una stampa libera, come vuole la nostra Costituzione".(ANSA)
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