TORINO - La qualità è il fiore all'occhiello della Ferrero, il gruppo dolciario di Alba. Attenzione agli ingredienti innanzitutto, ma anche alle condizioni ambientali e sociali che caratterizzano la produzione nella filiera agricola. E' il tema del volume 'Materie prime Ferrero. L'origine della qualità' a cura di Caterina Ginzburg, presentato in un incontro al Salone del Libro di Torino.
"Teniamo moltissimo alla qualità - spiega il presidente Francesco Paolo Fulci - è la quintessenza di Ferrero. C'è una cura maniacale. Ferrero non esisterebbe se non fosse legata alla qualità. Siamo molto orgogliosi del fatto che il Reputation Institute di New York metta da dieci anni Ferrero al primo posto fra le aziende alimentari del mondo", spiega Fulci. "Michele Ferrero diceva attenti al 'sacco conosciuto', invitando a prestare massima cura alle materie prime, nocciole, latte, zucchero, cacao. Usare sempre il meglio del meglio". Fulci sottolinea anche la centralità di una filiera etica e sostenibile: "Niente bambini lavoratori, su questo siamo fermissimi", afferma.
"La qualità - osserva Aldo Uva, chief operating officer - rischia di essere un concetto vuoto. Tutti ne parlano, ma nessuno dice cosa sia davvero. E' un approccio, tutto quello che c'è dietro a un prodotto, che non può essere detto ma deve essere usato. E' la prima volta che riesco a percepire in un'azienda la qualità dalla base, non solo quella degli ingredienti ma qualcosa che permea tutto il sistema. Un'azienda è come una famiglia, alla base ci sono dei valori dai quali non si può derogare".
Il volume presentato al Salone del Libro - quarta monografia curata da Caterina Ginzburg -racconta l'attenzione della Ferrero nella selezione delle materie prima, ma anche il forte senso di responsabilità dell'azienda per le persone e per il pianeta.
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Ferrero