E' un uomo in giacca-maglia in jersey, polo e foulard, naturalmente elegante e votato al lusso discreto, ma colorato (Lardini). E' un gentleman immerso nel business della città che sogna di trascorrere vacanze in libertà concedendosi qualche trasgressione, come quella d'immaginare di essere il re dei gitani (Gabriele Pasini), oppure il comandante di un panfilo in crociera in mari esotici (Serac). Nell'attesa il nostro lui si concede molti week end outdoor. E' questo poliedrico personaggio l'uomo che si profila all'orizzonte del salone fiorentino di Pitti N.94, a Firenze dal 12 al 15 giugno.
Tutto sul programma di Pitti 94
Ma il nuovo gentleman è anche sensibile alla qualità della vita, non più intesa come riflesso del mondo esterno, ma come espressione individuale di un modo di essere, incarnata da uno stile personale, che strizza l'occhio al lusso e all'ambiente, al look essenziale fuso con la ricerca, visibile nella struttura di capi morbidi ma consistenti nei tessuti esclusivi. Quello di Pitti è un uomo che non ha paura d'esaltare il suo guardaroba ricorrendo al colore, a scelte decise di giallo, arancio, rosso, di varie tonalità di blu, spesso tagliato dal bianco in perfetto stile navy. Come vuole Lardini che ha pensato a quegli uomini che disegnava Gruau nelle sue illustrazioni, un tratto un po' sporco, i confini indefiniti che trasmettono un'emozione che non può essere imbrigliata in un rigido schema. Oppure di optical black & white, come suggerisce il tema del salone. E' un uomo che ama la giacca costruita ma leggera, le silhouette scattanti, le texture 3D che mescolano seta, lino e lana su blazer decostruiti, completi smart in lana antipiega che celebrano il dinamismo dei globetrotter. Un sottile mood anni Novanta passa al vaglio giacche tinte in capo dai precisi effetti cromatici, mentre bomber urban-chic scelgono la seta lavata ultra-soft. Un stile mediterraneo trama camicie in seta e blouson dal tocco grafico di stampati presi dal mondo delle cravatte. Leggerezza e versatilità modellano capsule di blazer reversibili, o field jacket declinate in vari materiali, come suede, pelle, tessuti tecnici, cotone gommato, arricchite di soluzioni funzionali. Infine, il nostro lui è un uomo che ama avere una certa libertà di opzioni per uno stile di vita con tante occasioni diverse e per tanti tipologie di personalità: rigorosi businessman, eclettici artisti, nomadi cosmopoliti, avventurosi viaggiatori e digitalizzati thinker. Ma da Gabriele Pasini i colori sono centrali. Una giacca sartoriale viene abbinata a pantaloni rubati ai pescatori Thai, una camicia da smoking sfoggia un pattern a quadri rossi. L'immaginario è anche quello dei re gitani: il vestito è perfetto con una camicia lasciata sbottonata, colletto sopra i rever, pantaloni in stampa maxi check. Un classico gessato s'illumina in una nuova tonalità di blu.
La maglieria cambia ruolo: il maglione messo in vita, come una fascia, o arrotolato intorno al collo. PT Paoloni guarda alla vita all'aria aperta, con una collezione di pantaloni freschi che interpretano nuovi materiali dall'aspetto classico, tessuti performanti nati dal mix fra naturale e sintetico, consistenze diverse come cotone e felpa. Microdisegni e quadri in stile inglese attribuiscono alla collezione un senso d'informale lussuoso. Corneliani punta a capospalla funzionali, da businessman rilassato. Disegnature tradizionali sono esaltate nelle giacche e nel tailoring, i capi tecnici guadagnano un aplomb inaspettato. Dettagli colorati e funzionali sono nascosti all'interno. Le forme essenziali disegnano silhouette morbide. Da Gant il giubbotto icona, The Windcheater, è in cotone blu navy. Da L.B.M. 1911 principe di Galles, pied de poule, micro disegni, falsi uniti e leggeri effetti fiammati giocano con la struttura del tessuto. Focus su una capsule knitwear di giacche e gilet in tinta unita o fantasia regimental. Tra i filati, mischie preziose di cotone, lino, lana e tocchi di seta cangiante. Molto sviluppata la proposta di giacche in jersey dedicata al gusto ricercato del pubblico più esigente.