Il nuovo guardaroba maschile visto a Pitti Uomo n.95 viene rinnovato all'insegna del British style, di un rinnovato stile dalle linee pulite, dai nobili tessuti, dai tocchi retrò riletti in chiave attuale, per un maggior confort e un'eleganza contemporanea.
Ma quanto è British il nuovo vestito maschile (parafrasando una nota canzone della Dark Polo Gang)? E soprattutto quali griffe hanno interpretato il nuovo classico alla maniera dei sarti anglosassoni? Come primo esempio il marchio Gabriele Pasini per l'autunno-inverno 2019-2020 punta al tipico tartan, sviluppato partendo da giacche e camicie, per arrivare a cappotti, sciarpe e cappe, proponendo un vero total look dal sapore decisamente Old England, in cui il tradizionale disegno inglese viene trasportato su flanelle semi pettinate italiane sfoderate ed estremamente leggere. Le fantasie presenti, partendo dai tartan, virano verso i check, i madras e i pied-depoulle, sia in versione micro che macro. La palette di colori spazia dall'arancio e dagli azzurri, fino ai verdi oliva e acidi. Altro tema caro al marchio è quello del patch, di giacche e cardigan, interpretato con un legame con il vintage, ritornando a quando, anni fa, si mettevano insieme i 'pezzi ancora buoni' degli abiti usati per dare vita a nuovi capi.
Il quadro Filson, che evoca territori nordici e ghiacciati come l'Alaska, viene esaltato nel capospalla, nei modelli di giacca-vestaglia e peacoat, completati con pelo di montone, lo stesso che veniva utilizzato dai piloti dell'aviazione.
Il tartan viene proposto anche da Manuel Ritz ma in una versione più sportiva. Poaloni ampia invece la gamma e abbraccia il mondo della maglieria: il blazer è in maglia di cachemire sfoderato. Luigi Bianchi Mantova interpreta i codici sartoriali in chiave contemporanea, mantenendo l'equilibrio fra calore e leggerezza nel peso, elemento cruciale per la stagione fredda. Concesso ampio spazio a capi sfoderati, semi sfoderati, totalmente decostruiti, allo scopo di garantire il massimo comfort nella vestibilità. Il team di stilisti dello storico brand, Made in Mantova dal 1911, ha selezionato le materie prime, con l'obiettivo di puntare all'esclusività. I tessuti provengono dal distretto biellese, cuore della produzione delle migliori fibre tessili italiane: filati pregiati e naturali come cashmere, lana, lino, dalla mano calda e soffice hanno pesi contenuti per affrontare il rigore dell'inverno con leggerezza. La palette dei colori si concentra su diversi temi: la gamma dei chiari, naturali, che sembrano emanare luce; i toni caldi della natura, dai più delicati come miele e caramello ai più decisi caffè e cioccolato; i blu notturni, profondi. Il capo principe della stagione, il cappotto, si presenta in una grande varietà di modelli, monopetto o doppiopetto, foderato o sfoderato, versione travel con scaldacollo, modello trench, con o senza ticket pocket e martingala.
Da Lardini è il viaggio il fil rouge della collezione. Tre le destinazioni ideali per i gentlemen che attraversano il mondo. Ogni città è connotata da una selezione di colori: il blu per Milano, il rosso degli autobus londinesi, il giallo dei taxi di New York. Questi vanno a dare l'accento sulla palette, che spazia dal wild blue al London fog e al nero.
L.B.M.1911 dipinge uno stile di vita preciso, contemporaneo, con accenni da un lato alla quotidianità rustica e dall'altro alla tradizione colta: si vedono inconfondibili le radici italiane il brand nasce dalla storica maison mantovana Lubiam e attinge contaminazioni internazionali. Nella proposta una serie di pezzi iconici che rileggono la storia della moda in una collezione eclettica, rivolta ad un uomo che ama giocare con lo stile e i dettagli. La collezione, esclusiva, nasce da una lunga collaborazione fra i produttori italiani di tessuti e il team creativo del brand, basata sulla selezione di materie prime e sull'innovazione nei trattamenti e nei lavaggi, studiati per conferire l'aspetto desiderato rispettando allo stesso tempo la natura delle fibre. Filo conduttore, la morbidezza: tessuti caldi ed extra soft, come il velluto, grande protagonista della prossima stagione invernale, e mischie di lana, cotone e cashmere dalla mano estremamente soffice e gradevole.
Ricerca nei materiali, quindi, ma anche rivisitazione di forme e modelli: la nuova stagione punta su nuove modellature studiate "al millimetro" dall'azienda con lo scopo di assicurare il fit perfetto e impeccabile che si aspetta chi sceglie L.B.M.1911. Grande ritorno dell'abito, presentato sia nei modelli più classici in lana, cotone o jersey che nella sua variante più street in velluto. La collezione è innovativa anche dal punto di vista cromatico: colori autunnali, tinte calde d'ispirazione Seventies come mattone, senape, caffè, ambra, sabbia, cioccolato. Non mancano però anche le tonalità più fredde: i verdi bosco, le diverse intensità di grigi, e diverse nuance di blu e azzurro, tra cui spicca un delicatissimo azzurro polvere.
Pezzi chiave della stagione più fredda sono naturalmente i capi outwear: oltre ai cappotti dal gusto sartoriale (peacot, London coat, Chesterfield coat), il team creativo L.B.M.1911 ha dato vita a capi di ispirazione military, come trench e field jacket, e a una selezione di leather jacket, anche nella versione imbottita in vera piuma, per gli irriducibili che non vogliono rinunciare al "biker look" nemmeno a temperature rigide.
Il nuovo guardaroba uomo, 'ma quanto è British?'
A Pitti, linee pulite, velluti e tartan, retrò da gentiluomo di campagna
- di Patrizia Vacalebri
- ROMA
- 08 gennaio 2019
- 18:53