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Moda

Milano Moda, Moncler e i suoi creativi

Progetto Genius aperto a città. Piccioli, 'creatività inclusiva'

La collezione donna autunno inverno 2019/2020 di Moncler che ha sfilato alla Milano Fashion Week © AP
  • di Gioia Giudici
  • 21 febbraio 2019
  • 14:06

Erano abbandonati e pieni di detriti: oggi, con Moncler, i Magazzini Raccordati della Stazione Centrale di Milano sono tante piccole gallerie d'arte, dove trovano posto le installazioni con cui il brand presenta i progetti dei tanti designer del progetto Moncler Genius. Un evento reso possibile grazie alla collaborazione con il Comune e Grandi Stazioni e che, dopo il debutto del 20 febbraio, domenica 24 sarà aperto al pubblico, con 5000 persone che si sono già prenotate online. E non sarà solo il piacere della moda a guidare i milanesi in questi spazi dismessi da anni, creati nel 1914 per lo stoccaggio e la distribuzione delle merci che arrivavano in treno. La riapertura, con i nomi dei designer all'ingresso di ogni tunnel, a rappresentare la molteplicità di voci che anima il progetto lanciato lo scorso anno da Remo Ruffini e che oggi vede al lavoro nuovi stilisti, ma sempre con la stessa formula - ogni collezione viene lanciata singolarmente attraverso progetti mensile - e lo stesso motto: one house, different voices. Ed ecco la visione di Pierpaolo Piccioli, che ha unito la couture ai tessuti africani, collaborando con la top Liya Kebede, che sostiene gli artigiani africani con il suo marchio lemlem. "Fondere la diversità è la mia idea di creatività inclusiva - dice Piccioli - E' stato un onore prendere parte a questo progetto e mettere insieme eredità apparentemente così diverse che, combinate in modo inconsueto, hanno dato vita a creazioni tanto ricche e inedite che ridefiniscono il concetto di bellezza, per ricordare a noi stessi che nella vita non esistono confini". Ed ecco che dall'Islanda arriva l'artista Shoplift, con la sua foresta sintetica dai colori acidi che accoglie i capi da montagna della linea Grenoble, disegnata da Sandro Mandrino. Nel tunnel a fianco, la galleria d'arte 'vandalizzata' immaginata da Francesco Ragazzi di Palm Angels, con le immagini della collezione alle pareti e gli spettatori che possono interagire con i modelli-statue, schiacciando un bottone che li spruzza di vernice.

Tra le new entry del progetto, l'inglese Richard Quinn, che ha avuto la regina in prima fila alla sua sfilata e a Milano si presenta con un tunnel floreale e un giardino total black dove prendono posto i suoi piumini couture anni '60, con grandi margherite e bottoni gioiello. In un box specchiato una tormenta avvolge le modelle di 1952, la cui parte femminile è disegnata da Veronica Leoni, mentre Sergio Zambon firma la proposta uomo, presentata sotto igloo tecnologici. E' una galleria del vento, invece, quella dove Craig Green presenta i suoi piumini da viaggio, leggeri, protettivi e componibili, mentre un bosco di pioppi accoglie le cappe rosa con nastri rossi di Simone Rocha. Ispirazione Sims, con un paesaggio alpino in scala Lego, per la Poldo Dog Couture per quattro zampe, mentre lo street style di Matthew Williams prende vita tra tubi Innocenti e atmosfere industriali. Ancora bosco, ma virtuale, per Fragment, che veste di verde salvia bomber e parka

  • di Gioia Giudici
  • 21 febbraio 2019
  • 14:06

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