Tappeti rossi ne ha fatti tanti, invitata in prima fila alle sfilate di moda più importanti, questa volta forse avrà un'emozione in più Chiara Ferragni, appena 32 anni, imprenditrice italiana di successo oltre che top influencer da 17 milioni di follower su Instagram. Le ragazze la adorano e si capisce perché: si è costruita da sola, con grande intelligenza e talento e, all'estero più che in Italia, è di gran lunga più importante del marito (Fedez) sposato con matrimonio show a Noto, in diretta social, giusto un anno fa.
L'ambiente del cinema, invece, all'annuncio che il film sulla sua vita era parte del cartellone della Mostra del cinema di Venezia (28 agosto - 7 settembre) ha alzato il sopracciglio con aristocratico snobismo all'idea che durante il festival ci sarà un giorno monopolizzato da lei, e non c'è autore da Leone d'oro che tenga.
S'intitola Chiara Ferragni Unposted il film documentario di Elisa Amoruso che è tra i titoli più attesi, seppure fuori dal concorso (è in Sconfini): non c'è sito internazionale che non lo abbia citato negli highlights 2019 tra un Polanski e un Soderbergh. Del resto, per quanto a lei stessa pare non piaccia il termine, Chiara Ferragni, nata a Cremona nel 1987, studi di giurisprudenza (non conclusi) alla Bocconi è globalmente considerata, e non solo per i numeri, la prima fashion influencer al mondo capace di ispirare la moda delle donne, orientare all'acquisto (ci sono ricerche specifiche su quanto sposta una sua indicazione in termini di vendita) e fare imprenditoria digitale al massimo livello, chiamata ad esempio per come ha saputo cavalcare la transizione web del settore.
Il film, prodotto da Francesco Melzi di MeMo Films con Rai Cinema, sarà in sala in Italia come evento speciale subito dopo il festival (17-18-19 settembre) distribuito da 01 Distribution.
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"Bisogna chiarire che è autobiografico: Chiara voleva riuscire a far emergere "il vero me, senza filtri" ossia "la mia storia, quella di una ragazza che ha fatto un sogno e che ci ha davvero creduto", ha detto la Ferragni a The Hollywood Reporter. Essendo Instagram un social speciale (non a caso amato dalle star) in cui è la persona stessa a scegliere come mostrarsi, valutando bene angolazioni, pose e commenti, l'idea della Ferragni era di raccontarsi senza troppe sovrastrutture e filtri se non quelli della regista Elisa Amoruso (Strane Straniere, Bellissime e presto l'opera prima di finzione Maledetta Primavera con Micaela Ramazzotti). "Mi ha filmato in così tanti momenti diversi, ed è tutto molto naturale e autentico", ha aggiunto a ThR. L'idea era di mostrare più di quello che brevi storie di Instagram da 15 secondi documentano di lei, del figlio Leone, del marito cantante, della sua moda (un piccolo impero con boutique monomarca a Milano, Parigi, Shanghai e 400 punti vendita e innumerevoli collaborazioni) e dei suoi gusti. Sembra che tra Ferragni e Elisa Amoruso sia stato amore a prima vista, una alchimia femminile, un confronto sincero.
"Tutti online pensano di conoscerla, ma non sanno davvero chi sia la vera Chiara Ferragni. Ha affrontato tutte le difficoltà e le fragilità che una donna può affrontare, come madre, moglie, donna d'affari", ha detto la Amoruso a ThR. Il titolo "Chiara Ferragni, Unposted" non è casuale: storia della blogger fuori dai post. (ANSA).