Maggio 1940. La travolgente avanzata delle truppe tedesche in Belgio e nel nord della Francia costringe le armate anglo-francesi a ripiegare progressivamente verso le coste della Manica, intrappolando oltre 300.000 soldati nel campo trincerato di Dunkerque. L'unica speranza di salvarli è organizzare una massiccia evacuazione via mare utilizzando tutte le imbarcazioni disponibili, dalle enormi unità militari ai pescherecci alle piccole navi da diporto. Autorizzata da Winston Churchill e organizzata in tempi record dall'Ammiragliato britannico, l'Operazione Dynamo si svolse tra il 27 maggio e il 4 giugno, concludendosi con un successo inaspettato che fu salutato come "il miracolo di Dunkerque".
Attraverso i racconti e le testimonianze dei veterani e dei sopravvissuti, Joshua Levine in Dunkirk (HarperCollins, in libreria dal 24 agosto) ricostruisce la storia dei soldati che rimasero per giorni sulla spiaggia, sotto i bombardamenti e il fuoco nemico, senza cibo né munizioni; dei civili che li portarono in salvo su imbarcazioni spesso piccolissime e sovraccariche; degli avieri che rischiarono la vita per far guadagnare del tempo prezioso ai compagni bloccati a terra; di coloro che su quelle spiagge morirono.
L'epica storia vera della battaglia di Dunkerque, ora sul grande schermo in un film evento scritto e diretto da Christopher Nolan e interpretato da Kenneth Branagh, Tom Hardy e Mark Rylance nei ruoli principali, oltre a Harry Styles, l'ex One Direction
Visto dal mare, dai cieli e da terra, Dunkirk di Joshua Levine (ex avvocato penalista e pluripremiato autore di numerosi saggi storici tra cui Somme. Voci dall'inferno, ha realizzato diversi documentari per BBC Radio 4) è il drammatico resoconto di una disfatta che ha spianato la strada alla vittoria finale.