ROMA - Nonostante il boom registrato quest'anno (+150% nei primi 10 mesi dell'anno sul mercato dell'auto), le soluzioni di mobilità elettrica scontano ancora significativi limiti nella percezione di aziende e driver: autonomia insufficiente per le percorrenze medie giornaliere, carenza delle infrastrutture di ricarica e disponibilità ancora limitata di modelli sul mercato. L'ibrido, invece, continua a diffondersi anche in ambito aziendale, dove è percepito come soluzione affidabile ed efficace per muoversi dentro e fuori l'ambito cittadino.
Sono questi i principali trend contenuti nella ricerca 'Mobilità aziendale alla spina', promossa da Top Thousand, l'Osservatorio sulla mobilità aziendale composto da Fleet e Mobility Manager di grandi aziende, in collaborazione con Sumo Publishing, e presentata a Rimini nel corso della fiera della green e circular economy Ecomondo.
La ricerca ha preso in considerazione una flotta campione di 60 aziende appartenenti a diversi settori (energia, grande distribuzione, enti pubblici, food&beverage, trasporti, etc…), con oltre 50.000 veicoli aziendali complessivi (in media oltre 800 in ogni flotta) e si è focalizzata sul futuro impatto della mobilità elettrica e ibrida sui parchi auto di medie e grandi imprese. Lo studio parte dall'assunto che l'elettrico in Italia resta oggi un business di nicchia. Nei primi 10 mesi del 2018 le immatricolazioni di questi veicoli hanno registrato un forte sviluppo passando dalle 1.665 unità dello stesso periodo dello scorso anno a quota 4.167 (+150%, ma ancora quota 0,3% sul totale immatricolato).
Decisamente più significativa in termini assoluti la performance delle motorizzazioni ibride che hanno superato le 73.000 unità. L'analisi, che parte dall'esame delle percorrenze medie giornaliere delle auto in flotta, evidenzia che rispetto al 2016 la quota di auto con percorrenze inferiori ai 100 km al giorno scende dal 45% al 30%. A motivare questo aumento del chilometraggio la leggera ripresa del ciclo economico che ha fatto ripartire il business e la razionalizzazione del numero dei veicoli in flotta, con aumento dell'efficienza complessiva. I veicoli elettrici rappresentano dunque l'1,6% della flotta delle 60 aziende del campione, quasi 800 veicoli, di cui 500 sono veicoli commerciali leggeri, gestiti nel 98% dei casi con la formula del noleggio a lungo termine. Gran parte (87%) dei veicoli elettrici è oggi utilizzato dalla imprese in pool (condivisi da più driver), solo il 17% è assegnato, per lo più si tratta di auto di rappresentanza o di top manager; mediamente questi veicoli percorrono ogni giorno 58 km e vengono utilizzati soprattutto in ambito cittadino (68%). La scelta dell'elettrico è legata al contenimento delle emissioni (88%), alla libera circolazione anche nelle ZTL (82%), alla responsabilità sociale d'impresa (68%), al risparmio di carburante (67%), ai saving sui costi di manutenzione (47%) e all'esenzione dal bollo (45%).
Tra i fleet manager prevale però un approccio attendista sul possibile aumento della quota di EV nella propria flotta. La survey 2018 propone anche un focus sull'avanzata dei veicoli ibridi nelle flotte. Nel solo noleggio a lungo termine questa tecnologia ha registrato nei primi sei mesi dell'anno un +155% con 7.634 veicoli contro i 2.990 immatricolati nello stesso periodo dello scorso anno (fonte Aniasa). Un fleet manager su 4 mantiene comunque un approccio cauto anche sull'inserimento in flotta di veicoli ibridi e i motivi sono principalmente tre: i consumi autostradali, la scarsa disponibilità di modelli e versioni con cui soddisfare i desiderata del driver, i canoni di noleggio ancora troppo elevati.