ROMA – Un motore 4 cilindri da 28.353 cc e 300 CV di potenza è il cuore della Fiat S76 300 HP Record, dove il nome finale rimanda al primato di velocità stabilito nel 1912. In quell’anno, a Long Island, la S76 ha percorso il miglio alla velocità di 290 km/h, guadagnandosi il soprannome di ‘The Beast of Turin’, cioè la Bestia di Torino. Fu progettata e costruita dalla Fiat nel 1911 proprio con lo scopo di battere il precedente record della Blitzen-Benz e fu assemblata in soli due esemplari, di cui uno finì in Australia e l’altro smantellato, per impedire che ne fossero carpiti i segreti tecnici. Poi arrivò la Grande Guerra e con essa si persero le tracce della ‘Bestia’, fino a pochi giorni fa quando in rete è comparso il trailer di un film che ne racconta la completa ricostruzione e che arriverà il prossimo anno. Il proprietario attuale, il collezionista britannico Duncan Pittaway di Bristol, ha deciso di far risorgere la Fiat dei Record cent’anni dopo il suo ultimo ruggito.
La scheda tecnica della Fiat S76 parla di un motore anteriore bi-blocco a quattro cilindri raffreddato ad acqua, alla cui accensione provvede un magnete a bassa tensione che fa scoccare la scintilla di tre candele per ogni cilindro. La trasmissione è a quattro marce, con finale a catena, così come era costume in quel periodo. Le misure, giudicate con il metro di oggi, sono molto compatte: la lunghezza è di 3,75 metri, la larghezza di 1,3 m e la massa complessiva si ferma a una tonnellata e mezza.