(di Francesco Fabbri)
VERONA - L'auto elettrica è nei sogni degli italiani, mentre il diesel subisce lo stigma dei recenti scandali e si allontana dall'essere oggetto del desiderio, nonostante gli studi dimostrino che i propulsori a gasolio più recenti sono amici dell'ambiente. E' questa la conclusione cui si giunge dopo la diffusione all'Automotive Dealer Day in corso a Verona di un ampio studio commissionato da Unrae al Censis e di un sondaggio, elaborato da Quintegia. Su un pool di 1.366 potenziali acquirenti italiani d'auto tra i 25 e i 65 anni, si legge nel sondaggio, l'elettrico è desiderato dal 50% degli intervistati; meglio ancora fa l'ibrido (61%), mentre il Gpl conquista il 43%.
Una vera rivoluzione se si considera che questi tre tipi di alimentazione rappresentano nel primo quadrimestre 2018 appena il 10% del mercato. Il diesel diventa la Cenerentola e scivola in coda alle preferenze (è al 37%, oggi conquista il 54,8% dell'immatricolato). Le motivazioni che portano a preferire i motori alternativi a benzina e diesel sono numerose: più della metà (55%) degli intervistati orientati verso un'auto elettrica ritiene importante l'aspetto ecologico, mentre il 47% ne rileva i vantaggi economici (in particolare i risparmi sul bollo auto).
E se il 44% è affascinato dal possedere l'auto del futuro, il 32% apprezza la possibilità di muoversi in libertà, uno stimolo particolarmente importante in città come Milano e Roma, dove rispettivamente il 43% e 42% è attratto dalla possibilità di accedere alla Ztl ed evitare i blocchi del traffico. E' vero anche però, sottolinea la ricerca di Unrae, che il diesel non è inquinante come si crede soprattutto dopo i recenti scandali: tenendo conto, infatti, dell'intero ciclo produttivo dell'energia, i propulsori a gasolio risultano ancora i più puliti.
L'energia elettrica necessaria per caricare le batterie dei veicoli con questo tipo di motorizzazione, infatti, è ben lontana dall'arrivare da fonti 100% rinnovabili. Pur non emettendo direttamente gas nocivi, dunque, anche le auto elettriche inquinano. Ma non basta: una ricerca del CNR a compendio del rapporto Unrae dimostra che le tecnologie motoristiche in sviluppo saranno in grado di proiettare i motori convenzionali a un livello di inquinamento praticamente trascurabile nel prossimo decennio e che il motore a combustione interna resta strategico per una efficace transizione verso una mobilità "CO2 Neutral" per i paesi europei. Al di là dei dati e delle ricerche, però, gli italiani sono frenati dall'acquistare un mezzo elettrico dalla mancanza di colonnine di ricarica, dal prezzo elevato e dall'autonomia ridotta.