ROMA - Partirà dal 2 gennaio prossimo la nuova modalità di svolgimento degli esami per le patenti per moto e ciclomotori (A1, A2 e A) pubblicata lo scorso 12 ottobre sulla Gazzetta Ufficiale e che prevede tra l'altro una prova ad alta velocità (50 km/h). La data di entrata in vigore, annuncia una circolare del ministero, è stata rinviata accogliendo la richiesta della Confarca (la confederazione italiana che rappresenta le scuole guida) di adeguare le piste in dotazione alle autoscuole e quelle degli uffici provinciali e dunque di posticipare la sua entrata in vigore all'inizio del 2019.
''La circolare specifica infatti che la nuova metodologia d'esame partirà il 2 gennaio 2019 esaudendo quanto auspicato nell'interesse della categoria e dei candidati che presumibilmente non subiranno ritardi nell'effettuazione degli esami - riferisce la Confarca in una nota inviata ai propri iscritti - Il nuovo percorso di esame introduce l'obbligo del paraschiena almeno di tipo CB (Central Back Protector) per la loro effettuazione".
Confarca sottolinea inoltre che ''la necessità di adottare una nuova metodologia di esame non è stata dettata né da un 'capriccio' della Direzione Generale Motorizzazione, né da richieste partite dall'Associazione''. ''Nei primi mesi dell'anno - ricorda la confederazione - il nostro Paese è stato avvisato dall'Unione Europea di venire sottoposto a procedura d'infrazione, in quanto gli esami della categoria A non si svolgevano secondo il dettato normativo''. A questo proposito Confarca ha creduto opportuno suggerire ''una soluzione che sposasse gli interessi di tutti, non ultimi quelli della sicurezza stradale'', tenendo presente che con la pista attualmente in uso e adattata per i 50 chilometri orari "si sono riscontrate notevoli difficoltà soprattutto con la categoria A1, oltre ad un elevato livello di pericolosità per la categoria A, e che la stessa prova necessitasse di un dato oggettivo per poter dimostrare il raggiungimento della velocità prevista''.