Più utili e meno incidenti per il mercato delle linee bus extraurbane che ha visto una costante espansione in Italia dopo lo 'stravolgimento' della liberalizzazione 5 anni fa. Un mercato che sta inoltre conquistando nuova clientela come mezzo alternativo di trasporto lasciando quindi ulteriori margini di sviluppo.
È lo 'stato di salute' che emerge dal primo studio sul mercato delle autolinee a lunga percorrenza in Italia, dalla liberalizzazione ad oggi, "Il trasporto interurbano con autobus" di Paolo Beria del Politecnico di Milano, presentato oggi nel capoluogo lombardo al Mobility Innovation Tour 2019.
Lo studio contiene anche un focus sulla sicurezza sugli incidenti stradali. Rispetto ai 'conti' dal rapporto risulta che, dal 2011 al 2017, il fatturato complessivo è cresciuto significativamente: i risultati operativi e gli utili sono, ovviamente, calati, evidenza del fatto che la concorrenza è reale. Flixbus, - si spiega - la più grande compagnia estera presente sul mercato, è andata in attivo solo nel 2017, mentre le perdite principali sono concentrate in due sole aziende. In ogni caso nel 2017, in termini di risultato operativo, le 14 aziende considerate, compresa Flixbus, sono risultate positive per oltre 350 mila euro. Per quanto riguarda gli incidenti emerge invece che la media annuale del numero di quelli con feriti che vede coinvolti autobus in servizio extraurbano rispetto al numero totale è estremamente bassa: 6 su 1.000. "Il mercato - spiega Daniele Smurra, direttore commerciale di Simet - ha avuto nell'ultimo quinquennio uno stravolgimento unico. Ha creato razionalizzazione dell'offerta, andando purtroppo a far cessare attività storiche, ma dall'altro a far aumentare i volumi di domanda in un mercato sino a poco tempo fa sconosciuto al comune cliente. Investimenti in digitalizzazione dei sistemi di vendita, in sicurezza e formazione del personale sono i temi su cui si compete oggi".