ROMA - In arrivo a settembre sulla Peugeot 308, coperto da circa 200 brevetti, compatto, efficiente e potente, il nuovo turbodiesel 1.5 BlueHDi S&S del gruppo PSA è stato ideato con una progettazione al 100% digitale. Questo quattro cilindri conferma il gruppo transalpino al vertice del panorama mondiale della produzione di propulsori a gasolio, anche in relazione alle tematiche ambientali, dal momento che rispetta con tre anni di anticipo il futuro fattore di conformità degli NOx (ossidi di azoto) di 1,5, in vigore nel 2020. Grazie, appunto, alla progettazione digitale al 100% i motoristi transalpini hanno potuto ridurre notevolmente il tempo di sviluppo di questo quattro cilindri e abbatterne i costi, realizzando per esempio solo 7 prototipi anziché gli usuali 100.
Di dimensioni compatte, nasce per essere integrato sui veicoli più piccoli del gruppo, sviluppati sulla nuova piattaforma CMP.
Frutto di un investimento in R&S di 250 milioni di euro e di ulteriori investimenti industriali di 180 milioni di euro, questo gioiello tecnologico nasce dalla collaborazione con Ford.
Al riguardo dalla Francia viene chiarito: ''PSA è responsabile del 100% dell'ingegneria della base motore: ogni costruttore procede all'adattamento del veicolo e allo sviluppo del post-trattamento. PSA produrrà il motore adatto alle proprie esigenze a Franaise de Mécanique e Tremery, e Ford in UK per i suoi veicoli''.
Proposto con due livelli di potenza, inizialmente 130 Cv e successivamente anche 100 Cv, viene infatti realizzato per le vetture del gruppo transalpino alla Franaise de Mécanique di Douvrin, impianto a cui dal 2018 si affiancherà quello di Trémery, nei pressi di Metz, per un potenziale produttivo di un milione di unità all'anno. Nella versione più potente, al debutto sulla 308, offre prestazioni che si avvicinano a quelle di molti ''duemila''. Da PSA sottolineano: ''Questo nuovo BlueHDi 130 S&S guadagna dieci cavalli rispetto al BlueHDi 120 S&S che sostituisce. La potenza è mantenuta ad alto regime grazie alla nuova testata a 16 valvole, che offre sensazioni di guida simili a quelle dei motori benzina''. Il tutto con una riduzione dei consumi è di circa il 4-6%, sempre rispetto al vecchio ''millesei'', ottenuta ''grazie alla diminuzione della cilindrata, a un nuovo scambiatore ad alta efficienza e a un sistema di combustione inedito dalla geometria brevettata, geometria dei pistoni della Peugeot 908 vincitrice della 24 Ore di Le Mans''. Sulle versioni accoppiate al cambio automatico EAT8, da segnalare un'ulteriore riduzione dei consumi ottenuta con il cosiddetto 'free wheeling': il ritorno del motore al minimo con disaccoppiamento del cambio a ogni rilascio del pedale dell'acceleratore, per velocità comprese tra 20 e 130 km/h. Se il BlueHDi 130 S&S è dotato di turbo a geometria variabile, il BlueHDi 100 S&S da 100 Cv, al lancio all'inizio del 2018, si distingue principalmente per l'adozione di un turbo a geometria fissa. I due motori saranno presenti su tutte le auto del Gruppo a partire dal segmento B2 e verranno montati anche sui commerciali, che però offriranno per la variante più potente 120 Cv.
Particolarmente interessante è il discorso relativo alle emissioni: ''Il sistema di antinquinamento - spiegano da PSA - è più compatto perché raggruppa in un unico insieme il catalizzatore, la SCR (Selective Catalytic Reduction) e la SCR sul FAP. Il posizionamento molto vicino al motore permette un'entrata in azione più rapida del post-trattamento.
L'eliminazione dell'additivo del FAP consente di ridurre il costo di utilizzo, la manutenzione per il cliente è facilitata dal posizionamento del serbatoio di riempimento dell'AdBlue vicino a quello del carburante''.