LAS VEGAS - Un assistente perfetto, che risponde alle domande con semplicità, precisione e immediatezza, riconosce i gesti delle mani e 'legge' i pensieri. Questa è la nuova frontiera dell'auto hi-tech che quest'anno è protagonista al Ces e prepara la strada ad un futuro di guida senza pilota che prima di concretizzarsi però ha bisogno ancora di un po' di tempo. Uno dei temi dominanti del Consumer Electronic Show, che si apre oggi a Las Vegas fino a venerdì 12 con 3.900 espositori, 900 startups da 42 Paesi e 230.000 metri quadrati di fiera, è appunto quello dell' 'assistente vocale' personale, terreno di battaglia già di giganti tecnologici come Amazon, Apple e Google ed ora anche di quelli automotive.
Su questo fronte, in prima linea al Ces ci sono i tedeschi di Mercedes e Bosch. La casa di Stoccarda sulla nuova generazione di Classe A proporrà agli utenti il nuovo sistema di infotainment MBUX (Mercedes-Benz User Experience), basato su un altissimo livello di intelligenza artificiale e gestibile attraverso l'app Mercedes Me. A bordo di una camuffata Mercedes Classe A, in attesa del suo debutto al Salone di Ginevra, si è potuto toccare con mano come, con un semplice "Hey Mercedes", ma anche solo "Mercedes" il nuovo sistema di infotainment MBUX tramite la voce dell'assistente artificiale risponda cordialmente e in modo dettagliato ad una richiesta. Dal meteo, all'indirizzo di un ristorante, di un albergo o di un centro commerciale, anche a migliaia di chilometri di distanza. La richiesta vocale può essere fatta in maniera davvero semplice. MBUX comprende 30 lingue, accenti e dialetti e il guidatore non deve mai staccare le mani dal volante.
L'assistente realizzato da Bosch, invece, si chiama 'Casey', anche lui capisce e parla 30 lingue, con un totale di 44 voci femminili e 9 maschili. Inoltre è un assistente vocale che pensa e impara. Se per esempio il conducente vuole chiamare 'Paul', il sistema passa in rassegna i contatti prendendo in considerazione il luogo in cui si trova, l'ora e la situazione prima di rispondere. Se il conducente sta andando al lavoro Paul probabilmente si può riferire al collega d'ufficio, mentre lo stesso nome pronunciato in orario serale può riferirsi ad amici.
Il progetto annunciato da Nissan, invece, permetterà ai veicoli di interpretare i segnali emessi dal cervello dei conducenti. Non appena il conducente si appresta a compiere un movimento - come girare il volante o premere l'acceleratore - la tecnologia rileva il segnale emesso dal cervello e i sistemi di assistenza alla guida intervengono tempestivamente, riducendo i tempi reazione e migliorando la guida manuale. Nei prossimi anni la richiesta di servizi di assistenza vocale sarà tale che, secondo l'istituto di analisi IHS Markit, i costruttori automobilistici saranno spinti a sviluppare e mantenere internamente una propria piattaforma di 'assistente personale' virtuale, distribuendo circa 38 milioni di licenze nel 2026. Su questo terreno il settore automotive entrerà in competizione con i giganti tech come Apple, Amazon e Google che spediranno nello stesso anno circa 163 milioni di licenze. IHS Markit prevede nel 2026 anche la produzione di 36 milioni di veicoli con riconoscimento del gesto delle mani.