"La filiera dei prodotti e servizi della e-Mobility "Made in Italy" continua a crescere. E se oggi dopo un costante trend registrato nel quinquennio 2013-2017, vale circa 6 miliardi di euro (2017), con la penetrazione nel mercato di veicoli elettrici (Bev) e ibridi plug-in (Phev) ipotizzata al 2030, in uno scenario "intermedio di policy", potrebbe raggiungere i 98 miliardi di euro: così oltre le 160 realtà industriali e imprenditoriali attive, attraverso un processo di riconversione e focalizzazione dell'attuale modello di business, la transizione verso "l'elettrico" potrebbe coinvolgere più di 10.000 imprese. Emerge dallo studio "La filiera della mobilità elettrica "Made in Italy": imprese, territori e tecnologie della e-Mobility" di Motus - E e The European House - Ambrosetti, che inoltre evidenzia "la necessità di un'azione congiunta di industria e decisori pubblici per cogliere le opportunità di sviluppo e crescita economica del settore e-Mobility in Italia".
"Questo studio e' il punto di partenza - afferma Dino Marcozzi, Segretario Generale di Motus - E -, di un percorso più approfondito che coinvolgerà comparti industriali e decisori pubblici in un'azione sinergica che punti all'espansione di questo settore strategico per il nostro Paese". "Come Motus - E raccogliamo 48 associati e da oggi abbiamo FCA - specifica -, imprese già pronte che stanno affrontando le sfide della transizione" poiché "la mobilità elettrica può rappresentare un volano per lo sviluppo dell'intero sistema-Paese". Sullo scenario della filiera per cui si ipotizza un valore di 98 miliardi di euro al 2030 , Lorenzo Tavazzi, Associate Partner e Responsabile Area Scenari e Intelligence di The European House - Ambrosetti specifica: "Abbiamo prodotto tre scenari di penetrazione nel 2017, base, intermedio ed accelerato; quello intermedio, preso in considerazione, coincide esattamente con quello della policy messo a punto dalla Strategia Energetica Nazionale". Così "attraverso il ripensamento dei modelli di business e la specializzazione" conclude "le imprese italiane potranno inserirsi sull'onda del trend di crescita del settore e rafforzare la propria presenza sul mercato domestico e all'estero per competere con i player internazionali".