Sibila lungo i viali alberati dell'Itcilo, il campus delle Nazioni Unite scelto per sperimentarlo a Torino, portando con sé il vento del futuro. Il primo minibus a guida autonoma d'Europa si chiama Olli e da oggi accompagna nei loro spostamenti studenti e professori. Otto posti a sedere in quattro metri di lunghezza, motore elettrico, 50 chilometri di autonomia, velocità massima di 45 chilometri orari. A bordo nessun autista, solo un addetto alla sicurezza per valutare che tutto funzioni. Poi la sfida più complessa, quella della strada, tra quattro mesi. Per cui bisognerà pensare una regolamentazione.
A Torino il minibus autonomo Olli
"Più sperimentazioni ci sono nelle varie città e meglio è", ha commentato la ministra all'Innovazione Paola Pisano, tra le prime passeggere di questo avveniristico veicolo dotato di intelligenza artificiale e con telecamere, all'interno e all'esterno, per avere tutto sotto controllo. "Si capiscono potenzialità e problematiche delle tecnologie, si capisce come migliorarle e quali sono le applicazioni che interessano i cittadini - ha aggiunto sorridente l'ex assessora torinese - Si crea una squadra coesa per lavorare al futuro della mobilità".
Nato da una stampante 3D della statunitense Local Motors, Olli deve il suo apparato di sensoristica e telecamere all'americana Robotic Research, alle spalle vent'anni di esperienza nelle applicazioni militari. La sperimentazione è resa possibile grazie alla collaborazione della Città di Torino con l'Itcilo, Reale Mutua e Università di Torino. Lo shuttle, circola in un'area recintata che riproduce segnaletica e viabilità delle strade cittadine. Compresa la presenza di altri mezzi e pedoni.
Guida autonoma, Pisano: "Olli avra' tante applicazioni, dal centro citta' agli aeroporti"
Attento all'ambiente, oltre che innovativo, Olli è anche un progetto attento al sociale. A seguire un corso di formazione, per poi illustrare agli utenti il funzionamento del minibus, ci sono anche studenti e destinatari del reddito di cittadinanza. "Il minibus rappresenta la mobilità del futuro - ha detto Pisano, che accoglie la sfida - Serve una regolamentazione della mobilità autonoma su cui stiamo lavorando". Un aspetto su cui si sofferma anche la sindaca Chiara Appendino. "La rivoluzione tecnologica che è in atto deve essere governata - ha sottolineato - Bisogna costruire politiche per monitorarla, mitigarne i rischi, coglierne le opportunità". E Torino vuole essere capofila.