(di Alessandro Vai)
FRANCOFORTE - Tutti i motori diesel montati sui veicoli General Motors - Opel, Chevrolet, Cadillac, Buick e GMC - nascono e vengono messi a punto a Torino, nel Centro Globale di Ingegneria e Sviluppo di GM Powetrain Europe, che recentemente ha deciso di assumere 52 nuovi ingegneri (di cui il 50% neolaureati) per ampliare un organico che attualmente conta circa 650 dipendenti. E' un centro di eccellenza che si trova nella stessa area del Politecnico di Torino, con cui il rapporto è stretto e proficua ''Collaboriamo con il Politecnico in diversi modi - ha spiegato all'ANSA, Pierpaolo Antonioli, CEO di GM Powertrain Europe, durante un'intervista al Salone di Francoforte - finanziando laboratori di ricerca specifici, anche fornendo strumenti tecnici, per avere poi un rapido trasferimento di tecnologie all'interno della nostra azienda'' rispetto alla gestione del personale, invece ''continuiamo ad assumere laureati del Politecnico, ma sosteniamo anche i dottorati di ricerca - ha aggiunto Antonioli - ed è molto importante perché diamo delle prospettive agli studenti''. La tecnologia diesel, in ogni caso, rimane centrale nella mobilità europea, nonostante negli ultimi mesi alcune amministrazioni cittadine, come quelle di Londra e Parigi, abbiano proposto forti limitazioni per il veicoli alimentati a gasolio ''Queste sono posizioni più politiche che tecniche, derivate dalla volontà di mostrare una coscienza ecologica, ma scollegate dalla realtà tecnica ed economica - ha commentato Antonioli - invece è necessario verificarne la fattibilità''. Attualmente, infatti, il petrolio è la risorsa più economica e facilmente disponibile ovunque, di conseguenza è necessario lavorare sui motori a combustione per renderli sempre più efficienti e sostenibili in termini di emissioni ''In pochi anni siamo passati da diesel che emettevano 135 g/km di CO2 a motori che ne emettono 90 - ha ricordato Antonioli - ed è questa la strada che seguiremo nel prossimo futuro, riducendo ancora consumi ed emissioni''. Secondo Antonioli, la trazione ibrida e quella elettrica rappresentano delle soluzioni ottimali per alcune situazioni ma non per tutte ''La trazione puramente elettrica non è la soluzione a tutti i mali, ma solo una parte di essa - ha aggiunto Antonioli - perché la produzione di elettricità avviene per la grandissima parte da fonti non rinnovabili e con combustibili fossili. Usarla nelle automobili, quindi, non risolve il problema dell'inquinamento, ma lo trasferisce solamente dai centri urbani all'esterno di essi, dove si trovano le centrali''. Quanto all'utilizzo della tecnologia ibrida sui motori diesel, nei prossimi anni assisteremo a un cambio di prospettiva di tutte le Case auto ''Fino a oggi i consumi intrinsecamente bassi non hanno reso necessario il supporto dell'elettricità sui diesel - ha spiegato Antonioli - ma per rispettare i limiti futuri sulle emissioni di CO2 che entreranno in vigore nel 2025 e si stanno decidendo in sede europea (tra i 68 e i 75 g/km conteggiato sulla media della gamma, ndr), nella maggior parte dei casi sarà necessario l'ibrido''.