ROMA - Tempo di vacanze natalizie, per chi si prepara a partire in auto per una località estera quest'anno sarà d'obbligo aumentare la prudenza alla guida perché, in caso di incidente, ottenere il giusto risarcimento potrebbe risultare più costoso e difficoltoso che in passato. La Corte di Giustizia dell'Unione Europea, infatti, ha stabilito con la sentenza del 10 dicembre 2015 che nel caso si resti coinvolti in un incidente stradale all'estero (beninteso all'interno dei confini UE), la giurisdizione applicabile e le autorità da adire per eventuali processi per il risarcimento dei danni dovranno essere quelle del Paese dove è avvenuto il sinistro. La decisione che arriva dal Lussemburgo, da una parte fa chiarezza in una materia complessa, quella normata dall'articolo 4 del Regolamento (CE) n. 864/2007, dall'altra punta ad assicurare un criterio univoco per la determinazione della legge applicabile, evitando il rischio che un singolo evento dannoso principale possa dare luogo a diverse richieste risarcitorie, potenzialmente soggette a leggi di tanti Stati diversi quanti sono i luoghi in cui risiedono i famigliari della vittima del sinistro. Il risultato pratico, però, sono possibili lungaggini e costi maggiori per le persone coinvolte che non vivano stabilmente nello stato in cui avviene un incidente. È il caso di ricordare che il supremo organo dell'Unione, è intervenuto in merito a una domanda di pronuncia pregiudiziale avanzata dal Tribunale civile di Trieste, riguardo a una causa che vedeva coinvolti un automobilista rumeno e una compagnia assicurativa italiana. Il dubbio, appunto, riguardava quale fosse la sede processuale idonea a cui i parenti della figlia deceduta del guidatore, alcuni residenti in Romania altri in Italia, potessero avanzare la richiesta di risarcimento. La risposta della Corte è stata l'Italia, nei cui confini si era verificato lo scontro, e più in generale le autorità giudiziarie del Paese in cui avviene il sinistro.