"L'ecotassa è dentro la legge di bilancio al momento ed è un bonus per le auto elettriche e a metano e le ibride. Non c'è nessuna tassa alle auto, è un bonus per chi acquista auto che non inquinano". Lo afferma il vicepremier Luigi Di Maio davanti a Palazzo Chigi annunciando un incontro, lunedì, con sindacati e costruttori del settore auto. "Non c'è nessuno scontro" con la Lega, precisa Di Maio.
In precedenza su Facebook il ministro aveva scritto: "Ho deciso di convocare un tavolo tecnico al ministero dello Sviluppo economico, per migliorare gli incentivi per l'auto elettrica, ibrida e a metano, con i costruttori, a partire da Fca, e con le associazioni dei consumatori. Insieme troveremo la soluzione giusta per centrare due obiettivi: proteggere noi e i nostri figli dall'inquinamento, senza pesare sul portafogli".
Di Maio afferma di capire "le preoccupazioni di costruttori e dei cittadini che magari vorrebbero comprare un'auto ecologica, ma non se lo possono permettere perché costa di più. Per questo la norma va migliorata subito per non penalizzare nessuno, in particolare chi ha bisogno di acquistare un'utilitaria. Infatti il 60% dei modelli per cui è previsto un incentivo sono diesel: Punto diesel, Panda diesel, Clio diesel, Golf diesel, Megane diesel, Polo diesel, Classe A diesel". "Abbiamo pensato una norma - prosegue il ministro con l'obiettivo di "fare chiarezza" - per aiutare chi decide di comprare un'auto ibrida, elettrica o a metano. Visto che i livelli di inquinamento, soprattutto al Nord, sono spaventosi, perché non premiare chi decide di comprare un'auto nuova meno inquinante, dandogli un incentivo fino a 6000 euro? Questa è l'idea della norma pensata dal governo, che disincentiva chi sceglie un'auto più inquinante".
"Non esiste - aggiunge Di Maio - nessuna nuova tassa per auto già in circolazione. Chi ha un Euro3 o qualsiasi altra macchina non pagherà un centesimo in più". Secondo il ministro occorre fare chiarezza "sul tema auto e inquinamento, perché è stata fatta un po' di confusione".
Codacons, pronti a ricorsi contro qualsiasi nuova tassa
Il Codacons è pronto alla guerra legale contro qualsiasi nuova tassa sulle auto. Lo afferma l'associazione dei consumatori, annunciando battaglia contro l'emendamento sulle auto a benzina e diesel. "Non è possibile - si legge in una nota - colpire ancora una volta gli automobilisti, che rappresentano la categoria di utenti più tartassata d'Italia. I governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno utilizzato gli automobilisti come "bancomat", inserendo tasse a loro carico e aumentando le accise ogni volta che serviva reperire risorse economiche e trovare coperture finanziarie, e ancora una volta siamo in presenza di un emendamento teso a colpire unicamente tale categoria di cittadini. In tal senso la tassa sulle auto sarebbe incostituzionale perché introdurrebbe discriminazioni a danno di una sola tipologia di contribuenti e rappresenterebbe esclusivamente un sistema per fare cassa".
Ieri si era diffusa la notizia che nella legge di bilancio è previsto un bonus malus per le auto in base alle emissioni di Co2. La novità arriva con un emendamento approvato dalla commissione bilancio della Camera. Dal primo gennaio 2019 ci sarà un'imposta crescente - dai 150 ai 3.000 euro - se si immatricolerà un'auto nuova con emissioni superiori ai 110 g/km, mentre sarà dato un incentivo - da 6.000 a 1.500 euro - per i veicoli con emissioni tra 0 e 90 g/km di CO2.
Se prendiamo ad esempio il modello più venduto in Italia - spiega l'Anfia - la Panda 1.2 prodotta a Pomigliano, tra le vetture non ibride con le più basse emissioni di CO2, con il nuovo sistema si pagherà un'imposta che varia dai 400 ai 1.000 euro. Il vantaggio sarà quindi solo per chi comprerà costose auto elettriche. Il ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, aveva parlato di "un bonus malus sulle auto che permette di pagare meno tasse e avere meno aggravi in base a quanto fa di emissioni la macchina. Le auto elettriche costeranno di meno e finalmente le portiamo sul mercato, dove finora hanno avuto una quota irrisoria. Ci saranno fino a 6 mila euro di incentivi per l'acquisto di un'auto elettrica".
L'alzata di scudi è generale e trasversale. Unisce imprese esindacati. "Finirà che gli operatori del settore auto e i lavoratori dovranno scendere in piazza insieme. Il governo è di nuovo riuscito a unire imprese e lavoratori nella protesta", sottolinea il presidente di Federmeccanica Alberto Dal Poz. Parla di "misura miope che non aiuta a rinnovare il parco auto" l'Unrae, l'associazione delle case estere in Italia, mentre per Federauto il provvedimento "disincentiva le vendite con gravi conseguenze occupazionali". Concordano tutti i sindacati. "Dal Governo l'ennesimo schiaffo all'industria nazionale e all'ambiente. Queste norme schizofreniche sono un danno per il Paese e i lavoratori", afferma Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl.
"Gli investimenti già programmati verranno messi in discussione, e le ripercussioni saranno pesantissime per l'occupazione", sottolinea Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim. Per il numero uno della Uilm, Rocco Palombella, "colpire il comparto dell'auto significa mettere a repentaglio decine di migliaia di posti di lavoro". E' una "misura estemporanea" anche per Michele De Palma, segretario nazionale Fiom e responsabile automotive, che chiede al governo di "non investire per pochi, ma per le auto di massa ecologiche e nel car sharing ibrido ed elettrico".